Sparava ai braccianti per farli lavorare: arrestato

Sparava verso i suoi braccianti per farli lavorare di più. Arrestato ieri dagli agenti del Commissariato di Terracina un imprenditore agricolo 35enne. Non solo venivano costretti a lavorare ogni giorno per pochi spiccioli, a dormire in baracche fatiscenti, a sottostare ai ricatti dei caporali e persino a fumare oppio per sopportare la fatica. I braccianti agricoli nell'agro pontino dovevano anche raccogliere gli ortaggi sotto la minaccia di un fucile. Le indagini avrebbero infatti accertato che i lavoratori sono stati ripetutamente minacciati dall'uomo che ha anche sparato colpi verso di loro per spronarli ad accelerare la raccolta e la lavorazione dei prodotti. All'ennesimo licenziamento di uno dei suoi operai si è presentato all'alloggio dei braccianti ed ha fatto più volte fuoco contro alcuni di loro senza colpirli, anche puntando loro l'arma alla gola. Una storia tremenda culminata ieri sera con l'arresto di un imprenditore agricolo, Alessandro Gargiulo, 35 anni, accusato di sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l’utilizzo di un fucile a pompa, lesioni personali, detenzione abusiva di munizionamento e omessa denuncia di materie esplodenti.

Zingaretti

“Storie come questa vanno cancellate. Grazie alla Polizia per aver fatto giustizia, da presidente del Lazio – ha scritto Nicola Zingaretti su Facebook – sono orgoglioso di avere unito alla legge nazionale contro il caporalato, una normativa della Regione che punta su monitoraggio e prevenzione di questo fenomeno odioso. Porteremo sempre all'attenzione di tutti episodi del genere e ci batteremo per porre fine al caporalato, alle violenze e alle discriminazioni”.