Sospetta spia, giornalista Usa a processo in Iran

Prenderà presto il via il processo al giornalista del Washington Post Jason Rezaian detenuto in Iran dal 22 luglio scorso. Lo ha annunciato il direttore generale del dipartimento di giustizia della provincia di Teheran, Gholam-Houssein Esmaili, citato dall’agenzia ufficiale Irna. Conversando con i giornalisti a margine di una visita al mausoleo dedicato all’imam Khomeini, fondatore della repubblica islamica, Esmaili ha sottolineato inoltre che il giornalista “è rimasto in contatto con la famiglia dal momento del suo arresto”.

Jason Rezaian, giornalista 38enne con cittadinanza iraniana e statunitense, lavora dal 2008 come corrispondente dall’Iran. Le autorità hanno più volte dichiarato che l’uomo si trova in prigione perché “coinvolto in attività che vanno oltre quelle di un giornalista” e che “violano la sicurezza dello Stato”.

Il giornalista era stato incriminato il 7 dicembre scorso dal tribunale di Teheran, dopo oltre quattro mesi di detenzione. La famiglia aveva assunto un legale per difendere l’uomo, ma nessun incontro era stato mai autorizzato. In quella occasione il segretario di Stato americano, John Kerry, si era dichiarato “deluso e preoccupato” dal profilo Twitter del dipartimento di Stato. Kerry aveva anche chiesto al governo di Teheran di far cadere tutte le accuse contro il cittadino americano-iraniano e “di rilasciarlo in modo che possa tornare dalla famiglia”. Richiesta caduta nel vuoto.