Si aggrava il bilancio del naufragio al largo della Tunisia

E' salito a 72 il numero di corpi rinvenuti a seguito del naufragio di un gommone, con a bordo oltre 80 migranti, avvenuto lo scorso primoluglio al largo delle coste tunisine di Zarzis. E' quanto ha reso noto il portavoce della Guardia Costiera tunisina per il distretto sud, Rachid Bouzidi, parlando con l'agenzia di stampa tunisina Tap e precisando che la maggior parte dei cadaveri sono stati trovati sulle coste di Zarzis, Djerba e El Ketf a Ben Guerdane. Al momento risultano dispersi ancora una dozzina di migranti. I loro corpi sono stti trasferiti all'ospedale di Gabes per le analisi genetiche. Successivamente saranno tumulati o nella città di Gabes o a Zarzis, nel cimitero riservato ai migranti, già saturo per via della grande frequenza di naufragi di imbarcazioni che partono dalle coste libiche. L'organizzazione internazionale per le migrazioni, Oim, ha dichiarato che a bordo del gommone, partito dalle coste libiche di Zwara in direzione Italia, vi erano 86 persone. Solo tre sono sopravvissute. 

Il naufragio

Il 3 luglio a largo delle coste tunisine, non lontano dalla località di Zarzis, un'imbarcazione con almeno 80 persone è andata dispersa a seguito di un naufragio. Nelle ore susseguenti, già Alarm Phone, un call center per i migranti organizzato da una coalizione di attivisti internazionali, aveva dato via social l'allarme. Nel giro di poche ore il barcone, diretto probabilmente veros le coste italiane, è calato a picco nelle acque del Mediterraneo. Secondo il pescatore tunisino Chamseddine Marzoug, che è anche volontario della Mezzaluna rossa tunisina, il bilancio dell'incidente è stato tragico: “Solo cinque persone sono sopravvissute al naufragio, mentre oltre 80 sono disperse”, ha specificato subito dopo l'incidente. La stessa associazione Alarm Phone aveva comunicato di essere al corrente che i superstiti al naufragio erano cinque ed erano stati tratti in salvo dalle autorità tunisine per il ricovero.

Una Giornata del migrante ignoto

Per non dimenticare neanche una delle migliaia di persone che sono decedute nel Mediterraneo nei cosiddetti “viaggi della speranza”, dalle pagine del nostro quotidiano In Terris, don Aldo Buonaiuto – fondatore del quotidiano online – ha lanciato un appello all'Onu, all'Europa, alla Santa Sede e al Governo Italiano, affinché venga istituita una Giornata del Migrante Ignoto. “Nessuno può fingere di non sapere che suo fratello svanisce nelle fauci della disperazione – scrive don Buonaiuto nella petizione lanciata tramite la piattaforma Change.org – Chiuque se ne farà promotore dimostrerà di saper divenire lievito nella massa e di riuscire a leggere i segni dei tempi. Istituzioni, terzo settore e cittadini consapevoli sono chiamati a condividere un'occasione di impegno concreto”. 

FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG