Sequestrata la Mare Jonio

La nave Mare Jonio, secondo quanto viene riferito da fonti del Viminale, è stata sottoposta a sequestro dalla Guardia di Finanza. La nave, entrata ieri sera in acque territoriali italiane con l'autorizzazione formale delle Fiamme Gialle, si trova ora alla fonda sull'isola di Lampedusa. Sempre nella mattinata di lunedì 2 settembre, dopo sei giorni in mare, si è concluso il trasbordo dei migranti che si trovavano a bordo

Il sequestro e la multa

Nella mattinata del 3 settembre, la Mediterranea Saving Humans – ong proprietaria della Mare Jonio – ha pubblicato sul suo sito www.mediterranearescue.org, un comunicato in cui spiega che la scorsa notte è stato notificato al comandante e all'armatore il provvedimento del sequestro amministrativo al quale si è aggiunta una multa di 300 mila euro per aver violato il Decreto di Sicurezza Bis. Un'azione che è stata definita “un ultimo colpo di coda da parte di chi non è riuscito ad accettare che una storia di umanità e giustizia si concludesse, finalmente, mantenendo intatta tutta la sua bellezza”. 

Il comunicato 

“Alle 20:40 del 2 settembre, a poche ore dallo sbarco degli ultimi 31 naufraghi ancora a bordo della Mare Jonio, la nostra nave ha fatto ingresso in acque territoriali con l’autorizzazione delle competenti Autorità Marittime, avviando le pratiche per l’approdo nel porto di Lampedusa. Paradossalmente, nella stessa notte, al nostro comandante e al nostro armatore è stato notificato il sequestro amministrativo di Mare Jonio insieme a una multa di 300.000 euro per avere violato il Decreto Sicurezza bis. Un ultimo colpo di coda da parte di chi non è riuscito ad accettare che una storia di umanità e giustizia si concludesse, finalmente, mantenendo intatta tutta la sua bellezza. Ma se questo era l’intento, chi ha tentato questo ultimo atto di cattiveria vendicativa e insulsa si rassegni. Nei nostri occhi, come in quelli di questo paese, rimane la Nave dei bambini, quella che è arrivata appena in tempo, quella che ha strappato 98 persone dalla guerra e dalla morte in mare. La loro forza, il loro sorriso, il loro futuro, è quello che conta. Torneremo dove bisogna essere, come abbiamo sempre fatto, e il paradosso che stiamo vivendo è così evidente da suscitare quasi pietà. A chi ha deciso di fermare ancora Mare Jonio, resta però il peso e la responsabilità, oltre a tutte le altre, di tenere lontana un’altra nave, per giorni o settimane, dalla possibilità di salvare chi anche in questo momento sta rischiando di annegare. Bambini, come quelli che abbiamo abbracciato, pesano sulla sua coscienza. Sulla nostra, solo la certezza di quanto ogni cosa valesse la pena. 237 vite salvate nel 2019 da Mediterranea Saving Humans. E una nave diventata simbolo di un’Italia che non ha paura, che non si fa ingannare, che è riuscita, nonostante tutto, a conservare l’anima e il cuore, e a ricordare che non è disprezzando la vita che si conquistano i diritti“.