Sequestrano la figlia per non farla sposare

Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai”, dicevano i bravi mandati da Don Rodrigo allo spaventato don Abbondio nel primo capitolo de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Secoli dopo, cambiano i protagonisti, ma non la vicenda. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Mantova hanno infatti liberato una ragazza indiana di vent'anni che veniva tenuta sequestrata dalla famiglia a casa di alcuni parenti residenti nell'alto Mantovano per impedirle di frequentare il fidanzato e di convolare a nozze con lui, poiché il ragazzo era “soggetto non gradito”.

L'allarme

Dalle indagini è emerso che il motivo dell'opposizione al rapporto tra i due giovani – entrambi nati e cresciuti in Italia – era la differenza di “casta”: lei fa infatti parte di un ceto elevato, mentre il ragazzo è solo un “contadino”. Ciò aveva spinto i familiari della ragazza a negare il consenso alle nozze, arrivando a minacciare di morte sia lei sia il fidanzato affinché non si vedessero più. Grazie alla segnalazione di persone vicine ai due giovani che hanno chiamato il 113, ma che per sicurezza sono volute rimanere anonime, venerdì la giovane donna è stata liberata dalla Squadra mobile. Tutti i suoi familiari, padre, madre e i parenti che li hanno aiutati a tenere segregata la figlia, sono stati denunciati per sequestro di persona, minaccia e maltrattamenti in famiglia. Ora la ventenne si trova in una residenza sicura, sconosciuta ai genitori. E spera in un lieto fine alla “Renzo e Lucia”.