Secessionisti: 31 a giudizio per costruzione tanko

Sono 31 i soggetti rinviati a giudizio in relazione alla costruzione del tanko, un carrarmato artigianale, con il quale un gruppo di secessionisti lomabardo-veneti voleva occupare nel 2014 piazza San Marco a Venezia, in una riedizione del primo assalto del 9 maggio 1997. L'accusa è di associazione sovversiva.

Così ha deciso il Gup del tribunale di Rovigo, Alessandra Martinelli, al termine dell'udienza preliminare che ha anche formalizzato i 15 non luogo a procedere. All'esterno del palazzo di giustizia un centinaio di simpatizzanti degli imputati, controllati a vista dalle forze dell'ordine, hanno manifestato con cori e striscioni.

I fatti risalgono all'aprile 2014 quando il mezzo corazzato che doveva servire ad un'azione eclatante nella piazza veneziana più famosa del mondo venne trovato in un capannone chiamato 'Arsenale', nel padovano, epicentro del gruppo di secessionisti veneti finti nell'inchiesta odierna.

I Serenissimi

La notte fra l'8 ed il 9 maggio 1997, a pochi giorni dalla ricorrenza del bicentenario della caduta della Serenissima (12 maggio 1797), i Serenissimi – questo il nome che fu dato dai mass media a un gruppo di persone autodefinitesi “Veneta Serenissima armata”, braccio operativo del cosiddetto “Veneto serenissimo governo” – occupò piazza San Marco e il campanile della basilicaissando sulla cella campanaria la bandiera di Venezia.

Il gesto era inteso come rivendicazione simbolica di natura indipendentistica. Secondo i suoi fautori lo scioglimento della Repubblica di Venezia, il 12 maggio 1797 a seguito dell'invasione napoleonica, sarebbe stato illegale, così come il plebiscito del Veneto del 1866 che ratificò l'annessione al Regno d'Italia. Il caso suscitò un vasto clamore ed ebbe rilievo sia nella stampa italiana sia in quella internazionale.