Sea Watch ancora ferma davanti a Lampedusa

Gue migranti, un uomo adulto (trasportato in ospedale) e un minorenne, sono stati fatti scendere dalla Sea Watch con l'aiuto della Guardia Costiera. Si è dunque registrato il primo piccolo passo di una vicenda che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha definito di “gravità inaudita”, riferendosi alla scelta del capitano Carola Rackete di violare l'alt e varcare la linea di demarcazione fra le acque territoriali e quelle internazionali, per puntare su Lampedusa con i suoi 42 migranti ancora a bordo. La nave, al momento, è bloccata a un miglio circa dalla costa, con la via sbarrata dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza che, a quanto pare, avrebbero fermato un tentativo di attracco operato dall'equipaggio. Il comandante della nave ong, in mattinata, aveva diramato un nuovo video, nel quale ribadiva la gravità della situazione a bordo per poi, successivamente, paventare la possibilità di far scendere i migranti a bordo con dei gommoni. Una soluzione impraticabile, vista la situazione al largo di Lampedusa, con la GdF salita a bordo per effettuare dei controlli, facendo rispettare il divieto ancora vigente sullo sbarco. In tarda serata, è arrivato il commento del capitano della nave che ha spiegato i motivi del tentato attracco: “Nelle ultime 24 ore le autorità italiane non si erano assunte la responsabilità di far sbarcare i migranti. Ecco perchè abbiamo deciso di entrare in porto da soli. Dal porto ci hanno detto che non c'era posto e quindi ci siamo fermati e abbiamo detto che avremmo usato i nostri gommoni. Siamo vicinissimi al porto e per questa breve distanza noi possiamo trasferire i migranti sui gommoni. Subito dopo, però, la Guardia di Finanza è tornata a bordo e ci hanno detto di pazientare un po' perchè la soluzione è vicina ed io spero che abbiano ragione”.

Il contenzioso con Bruxelles

Nel frattempo, si cerca un compromesso con l'Unione europea da dove, comunque, ribadiscono che “la soluzione per le persone a bordo della Sea Watch è possibile solo una volta sbarcate”. A riferirlo è il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, secondo il quale Bruxelles, in relazione alla vicenda, “è coinvolta da vicino nel coordinarsi con gli Stati membri per ricollocare i migranti”. Una posizione che non accontenta il governo italiano e, in particolare, il ministro dell'Interno Matteo Salvini che, in giornata, aveva confermato il diniego allo sbarco e sollecitato provvedimenti nei confronti dell'equipaggio, arrivando addirittura a palesare l'ipotesi di non registrare gli sbarcati alla banca dati europea. Una “minaccia” che, però, da Bruxelles hanno rispedito al mittente, specificando che “la legge europea prescrive che tutti i nuovi arrivati sul territorio europeo devono essere registrati e devono essere prese le loro impronte digitali, non ci sono eccezioni a queste regole e le conseguenze sono le procedure di infrazioni, ma non siamo a questo stadio”. Anche il premier Conte aveva stigmatizzato l'ipotesi, anche in vista di un colloquio a Osaka con il premier olandese per discutere la questione e chiedergli di “valutare il comportamento di una nave che batte bandiera di quel Paese”. Anche se, al momento, dai Paesi Bassi replicano di “non essere obbligati a prendere i migranti” a bordo della Sea Watch.

Delegazione parlamentare

L'accordo con Bruxelles, quindi, sembra ancora lontano. E nel frattempo dalla Sea Watch continuano gli appelli per risolvere lo stallo, per poi affrontare tutte le conseguenze dovute alla violazione dei confini (su Facebook è già partita una raccolta fondi per sostenere le spese legali, arrivata già a 100 mila euro). Come accaduto a gennaio, intanto, una delegazione di parlamentari si sta recando a bordo per visionare la situazione, accompagnata da alcuni giornalisti. Il tutto mentre, all'alba, un barchino da 10 persone si è avvicinato all'isola, riuscendo ad attraccarvi e a far sbarcare chi vi viaggiava sopra.