Russia, sottomarino a fuoco: 14 vittime

Una strage. Soltanto così si può definire l'incidente avvenuto nei pressi della base navale di Severomorsk, dove staziona la Flotta del Nord. Quattordici marinai sono morti nell'incendio esploso a bordo di un sommergibile russo, adibito a centro di ricerca in acque profonde per la Marina militare. Lo ha reso noto il Ministero della Difesa di Mosca. È ancora in corso l'indagine che deve fare luce sull'origine del rogo. L'attività di indagine è condotta dal Capo della Marina. Dal Ministero della Difesa hanno fatto sapere che le 14 vittime sono decedute a causa delle inalazioni di gas combustibili. L'incendio, secondo quanto è emerso, sarebbe stato completamente domato e l'imbarcazione militare rimossa dal luogo del disastro. Da Mosca hanno fatto sapere che sul caso è stata aperta un'inchiesta, presieduta dal capo di Stato Maggiore russa Nikolai Yevmenov. Da fonti gioranlistiche è emerso che il sommergibile, soprannominato Losharik, al momento del disastro si trovava nelle acque territoriali russe. 

I precedenti

Proprio nel cantiere di Severomorsk si era già verificato un incidente simile qualche anno fa. L’agenzia giornalistica russa Interfax aveva diffuso la notizia di un incendio scoppiato a bordo del sommergibile nucleare russo Orel. Il sottomarino si trovava nei cantieri navali per ammodernamento e manutenzione e per poi essere riconsegnato alla Marina Militare russa nel 2016, quando alte colonne di fumo denso nero si erano levate dal sommergibile nucleare. Ancor più grave la vicenda del Kursk, sottomarino della marina russa perso nell'agosto del 2000 dopo un oscuro incidente che causò la morte di 118 persone. Il mezzo militare era impegnato in un'esercitazione nel mare di Barents, da dove avrebbe dovuto lanciare dei missili da esercitazione. Dopo il primo lancio ci fu un'esplosione, con molta probabilità all'interno o nei pressi del sottomarino. Tutti vani i tentativi di salvataggio, dato che non vi fu nessun superstite.