Rubate le reliquie di Don Bosco nel suo paese natale

Furto sacrilego ieri sera a Castelnuovo, in provincia di Asti, dove ignoti hanno trafugato le reliquie di don Bosco, custodite all’interno della Basilica salesiana. Nel mirino dei ladri l’urna, che si trovava dietro l’altare maggiore, contenente il cervello del santo. Sul furto indagano i carabinieri che hanno esteso le ricerche a tutto il territorio nazionale. I militari di Asti continuano a perlustrare il territorio, alla ricerca di qualche indizio.

Sulla casa natale

La preziosa reliquia era conservata nella basilica del paese natale di San Giovanni Bosco, costruita sulla casa paterna. Era conservata nel punto esatto della nascita del santo. Secondo le prime ipotesi investigative, il furto è avvenuto venerdì sera alla chiusura della chiesa di Colle Don Bosco, consacrata nel 1984. Gli ultimi ad aver visto la reliquia sarebbero stati alcuni pellegrini lombardi, poco prima delle 19. Poco dopo i salesiani si sono accorti che era stata trafugata. Alla Congregazione non risultano simili tentativi di furto in passato. Ora al posto del reliquiario trafugato è comparso un cartello con la scritta “Teca in allestimento”.

Il dolore del rettore della basilica

“Siamo molto addolorati per quanto è successo – ha commentato il rettore della Basilica di Castelnuovo Don Bosco, don Ezio Orsini – Confidiamo che Don Bosco possa toccare il cuore di chi ha commesso questo gesto e farlo ritornare sui suoi passi così come era capace di trasformare la vita dei giovani che incontrava. Siamo altresì sicuri che si possa, come è capitato, trafugare una reliquia di don Bosco ma non si possa rubare Don Bosco a noi e ai tanti pellegrini che ogni giorno visitano questi luoghi”. In una nota, l’ufficio stampa dei salesiani ha comunicato che “Non verranno, al momento, fornite ulteriori indicazioni al fine di non ostacolare le indagini in corso”.

L’appello dell’arcivescovo

“Invito chi ha sottratto la reliquia a restituirla subito, senza condizioni, perché si possa chiudere questa pagina dolorosa e continuare degnamente a poter onorare la memoria di don Bosco nel suo luogo natale” ha dichiarato l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, che ha anche invitato i sacerdoti della diocesi a ricordare il Santo nelle celebrazioni di domani. Per l’arcivescovo è una notizia che “ci fa pensare a una profonda miseria morale, quella di chi sottrae un ‘segno’ che è stato conservato per la devozione e la fede di tutti”.