ROMA VIOLENTA, SOSPESO DAL SERVIZIO IL TASSISTA PICCHIATORE

E’ stato sospeso dal servizio, e rischia la revoca definitiva della licenza, il tassista picchiatore che lunedì davanti alla statua del Tritone, ha mandato all’ospedale Antonio Cavallaro, l’automobilista 64enne che aveva fermato l’auto con a bordo il figlio disabile, per acquistare alcune medicine in farmacia. Un episodio da condannare, ma che non sembra essere un caso sporadico. Ci sono infatti almeno 11 tassisti “recidivi e pericolosi” che girano per la città regolarmente a bordo delle auto di servizio. A dirlo sono i dati forniti dal Dipartimento comunale mobilità che si occupa delle licenze delle auto bianche.

Nell’ultimo bilancio, infatti, sono elencate le auto multate nel corso dell’anno, che rispecchia il trend di quelli successivi: 1523 violazioni, con una media di 126 vetture al mese, sulle 7771 licenze attualmente rilasciate a Roma. E oltre alle violazioni comuni al codice di comportamento (auto sporca, mancata esposizione licenza, o altro), ci sono quelle più pesanti come l’aggressione, le minacce, o la truffa. Che preoccupano non poco, visto l’imminente Giubileo che da dicembre porterà a Roma milioni di fedeli. In più, nell’elenco troviamo il tassista che a marzo aggredì un collega con la scimitarra a Termini, quello che un anno fa picchiò un collega a Barberini e l’autista che girava con il tassametro taroccato con un telecomando. Tutti in servizio.

Ma il mondo del sommerso, dell’illegale, è anche più ampio. Ci sono stati casi di vere e proprie truffe, con importi richiesti particolarmente esosi, corse con tassametri spenti, richieste di tariffe fisse (solitamente durante i weekend nelle ore notturne a Trastevere o all’Eur, dai 20 ai 30 euro a corsa). Corse da e per Fiumicino a tariffe superiori a quelle stabilite. Cattive abitudini condannate dalla maggior parte dei tassisti onesti, che pagano amaro a livello d’immagine le azioni scorrette dei loro “colleghi”.