ROMA: ORAFO UCCISO, CONTINUA LA CACCIA AL KILLER

Continua la caccia all’uomo che ieri pomeriggio nel centrale quartiere di Prati a Roma ha ucciso l’orafo Giancarlo Nocchia, 70 anni, all’interno del suo negozio in via dei Gracchi.I carabinieri ora stanno vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza della gioielleria e di altri esercizi commerciali della zona che potrebbero aver ripreso l’assassino prima o dopo il colpo. Sono in corso accertamenti anche su un portagioielli con all’interno preziosi che il malvivente ha perso in strada durante la fuga. L’uomo è entrato nel negozio intorno alle 16 con parrucca e occhiali probabilmente fingendosi un cliente, secondo quanto ricostruito dai militari.

La vittima ha reagito e durante una colluttazione sarebbe stata colpita più volte alla testa con un corpo contundente, non ancora ritrovato. La salma di Nocchia è stata trasferita al policlinico Gemelli per l’autopsia che chiarirà con esattezza le cause del decesso. A trovare il 70enne morto dietro al bancone un amico titolare di un bar poco distante, entrato nel negozio assieme ad altri due conoscenti perché avevano notato che la porta era chiusa. Sulla vicenda indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma e della compagnia San Pietro.

“Quando sono entrato nel suo negozio – ha raccontato ieri l’amico del gioielliere ucciso che ha dato ieri l’allarme – era sdraiato a terra dietro al bancone”. “Sono sconvolto – racconta Giorgio, titolare di un bar della zona – è stato ucciso come un animale. Ci conoscevamo da 30 anni. Giancarlo era un amico di mio padre e mi ha visto crescere”.

“Giancarlo era molto attento, diffidente, mi meraviglia che abbia aperto a qualcuno. In passato aveva subito altre rapine: tre negli ultimi anni”. A parlare è Paolo, uno dei fratelli del gioielliere. “L’ho visto l’ultima volta sabato – aggiunge Paolo, arrivato sul posto insieme ad altri parenti – sono sconvolto, non riesco a capire come sia possibile che l’abbiano ucciso così”.