Rocca di Papa, esplosione nella sede del Comune

E'di nove feriti, tra cui tre bambini e il sindaco, il bilancio della grave esplosione che ha interessato la sede del Comune di Rocca di Papa, parzialmente crollata in seguito alla forte deflagrazione. Al momento ancora non è chiaro cosa sia stato a provocare l'esplosione: sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco e le squadre Usar, per la ricerca fra le macerie di eventuali feriti. Secondo i primi accertamenti, era stato ritenuto possibile che lo scoppio fosse stato innescato all'interno del palazzo ma restava in piedi l'ipotesi che potesse essere stata provocata da un cantiere di lavori pubblici, in corso su alcune condutture di fronte alla palazzina del comune. Anzi, si trattava della pista più probabile, tanto che nella zona era distintamente percepito un forte odore di gas. L'esplosione si è verificata poco dopo le ore 11, coinvolgendo in parte anche un vicino istituto scolastico per l'infanzia, provocando il ferimento dei tre bambini, fortunatamente non in modo grave.

L'esplosione

La fuga di gas come causa dell'incidente è stata poi confermata anche da un portavoce di Italgas che, in una nota, ha fatto sapere che “dai primi rilevamenti è stato possibile accertare che la dispersione di gas, da cui ha avuto origine l'esplosione, è stata provocata dal danneggiamento di una tubazione da parte di un'azienda terza, estranea a Italgas, che stava effettuando rilevazioni sul sottosuolo davanti al Municipio”. Sembra che gli stessi operai abbiano tentato di riparare la falla nelal tubatura per evitare la fuga di gas, senza tuttavia riuscire a evitare l'esplosione, il cui boato è stato udito distintamente fino a grande distanza e seguita da un incendio. Alcuni dei feriti sono stati trasportati in ospedale (uno di loro viene dato in gravissime condizioni, a causa delle forti ustioni riportate su tutto il corpo), altri sono stati medicati sul posto, mentre i vigili del fuoco provvedevano a limitare le emissioni di fumo e a mettere in sicurezza la zona per scongiurare il possibile rischio di una seconda esplosione.