Ritrovato il corpo del piccolo Nicolò

E'stato ritrovato il corpo del bambino di due anni disperso da 9 giorni a seguito del nubifragio che ha colpito la Calabria. Nicolò, di due anni, è stato travolto dalla piena del torrente Cantagalli tra i comuni di San Pietro a Maida e San Pietro Lametino, in provincia di Catanzaro. Al momento dell'alluvione, il bambino era con la madre Stefania Signore ed il fratello maggiore Christian i cui corpi senza vita sono stati ritrovati la mattina del 5 ottobre. Le ricerche dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile sono andate avanti ininterrottamente fino al triste epilogo di ieri.

La dinamica

Di fronte all'esondazione, la giovane madre potrebbe aver pensato di mettere in salvo i figli uscendo dall'automobile su cui stava viaggiando. Stefania Signore e i suoi due figli sono però finiti travolti dal fango e dai detriti. La denuncia della scomparsa era stata fatta dal marito preoccupato per il mancato ritorno a casa della moglie con i due figli. Una tragedia familiare che ha sconvolto e lasciato attonita la comunità di Gizzeria, paese in cui abitava la giovane famiglia.

Le parole del rappresentante della Protezione Civile

All'Agenzia “Ansa”, il presidente del Comitato provinciale di Vibo Valentia del Centro italiano Protezione civile, Franco Di Leo ha raccontato il momento del ritrovamento del corpo del piccolo: “Ieri sera, a San Pietro Lametino, in una zona di aranceti, poco distante da un torrente che il 4 ottobre era in forte piena, avevamo effettuato un sopralluogo con l’ausilio di escavatori messi a disposizione da alcune imprese di movimento terra. Stamattina abbiamo deciso di concentrare le ricerche del piccolo Nicolò nei vari punti in cui si era accumulati detriti, terra e tronchi d’albero sradicati. Abbiamo così circoscritto una zona in cui abbiamo ipotizzato che si potesse trovato il corpo del bambino ed in questo senso ci sono state d’aiuto l’esperienza, l’intuito, la tenacia e la forza di volontà che da sempre rappresentano la caratteristica dei volontari. E’ stato grazie a tutto questo che è stato possibile trovare il corpo del bambino, seppellito nel terreno ad una profondità di circa due metri, tra un aranceto ed il torrente, che adesso è asciutto. Rivolgo un ringraziamento al dirigente della Protezione civile calabrese, Carlo Tansi, per la fiducia che ha riposto in noi“.