Ridotta in schiavitù per 20 anni: 2 arresti

Due persone, con l'accusa di riduzione in schiavitù e atti persecutori, sono state arrestate dagli agenti del commissariato della Polizia statale di Gioia Tauro. Gli arresti dono stati fatti in esecuzione di un'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Reggio, su richiesta della Procura. I due – R.R. di 70 anni e F.R.D. di 55, sono accusati aver – per oltre un ventennio – usato violenze fisiche, verbali, sessuali e morali su una donna ora quarantenne. Secondo le indagini, sembrerebbe che la donna sia stata costretta in modo clandestino anche ad un'interruzione di gravidanza

Il caso

Le indagini – inizialmente avviate dalla Procura di Palmi e poi passate per competenze a Reggio – hanno preso il via in seguito alla denuncia della donna. Circa venti anni fa, aveva concosciuto l'uomo che poi si sarebbe straformato nel suo aguzzino in un centro per anziani della Piana di Gioia Tauro. L'uomo, facendole credere di essere un “sociologo” era riuscito a guadagnare la fiducia della vittima e si era offerto di aiutarla a curare una forma di anoressia di cui la ragazza, allora ventenne, era affetta. In poco tempo il sedicente sociologo, secondo quanto emerso, aveva annullato, in maniera totale, la volontà della donna, obbligandola a subire rapporti sessuali, violenze fisiche e vessazioni di ogni genere. Parallelamente l'uomo aveva poco a poco conquistato anche la fiducia dell'intera famiglia della donna dimostrandosi generoso e protettivo anche verso tutti gli altri componenti della sua famiglia.

Le violenze e le minacce di morte

Il lavoro psicologico condotto sulla propria vittima aveva portato l'uomo a illudere, soggiogare e coartare, fisicamente e psicologicamente, la donna al punto da annullarne la forza di volontà anche perché intimorita dalle possibili ripercussioni nel caso non avesse assecondato le richieste del suo aguzzino. Richieste che, ben presto, sono degenerate in gravi violenze fisiche ed innumerevoli pretese di prestazioni di natura sessuale, sovente ottenute in maniera violenta. Dalle indagini è emerso anche che R.R., assieme F.R.D., l'altra persona arrestata con l'accusa di stalking, a partire dal 2017 avevano seguito con la loro autovettura reiteratamente la vittima fino alla sua abitazione e minacciandola anche di morte.