Riciclaggio internazionale: 6 indagati

Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Brescia ha scoperto un complesso meccanismo di ripulitura di “denaro sporco” frutto di evasione fiscale. Nello specifico, il meccanismo prevedeva l'emissione da parte di un imprenditore del lago d'Iseo di fatture per operazioni inesistenti, utilizzate da due società della val Camonica operanti entrambe nel commercio di metalli. Il denaro – spiegano le Fiamme Gialle – veniva prontamente trasferito in Slovenia in istituti bancari – dove tre dei sei indagati avevano conti correnti – e, la lì, le somme andavano su carte prepagate per poi essere infine monetizzate in Italia con prelievi ai Bancomat. Come risultato delle indagini, sei persone sono state indagate per riciclaggio internazionale e sono stati sequestrati 1,3 milioni di euro su ordine della Procura della città lombarda. I legali rappresentanti delle due società coinvolte sono stati denunciati per dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Napoli

Sempre nella giornata di oggi i finanzieri, grazie alle nuove opportunità di controllo fiscale fornite dall'introduzione della fattura elettronica, ha assestato un altro duro colpo agli evasori foscali. La frode da quattro milioni di euro, in questo caso, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Napoli. L'operazione “Maschera di ferro” – scrive Ansa – ha visto i militari impegnati in numerose perquisizioni in aziende campane del settore siderurgico, ed è il frutto di una sinergia tra gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, della Guardia di Finanza di Napoli e della Direzione Centrale dell'Agenzia delle Entrate finalizzata al contrasto all'evasione fiscale attraverso la cosiddetta “frode carosello”, vale a dire la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, reato previsto nell'ordinamento giuridico italiano. La maggiore rapidità di controllo dei dati ottenuta grazie alle fatture elettroniche – spiega uno degli investigatori – “ci ha permesso di riconoscere ed intercettare immediatamente gli attori del raggiro”, mettendo in risalto anche il ruolo dei clienti, non sempre ignari o inconsapevoli vittime del raggiro milionario.

Lotta all'evasione con l'E-fattura

L’avvio generalizzato dell’obbligo della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi – anche se, per ora, solo con riguardo ai soggetti con volume di affari superiore a 400.000 euro – può segnare un punto di svolta nella politica dei controlli fiscali”, si legge sul sito Ipsoa. Si tratta di un nuovo approccio all’esercizio di uno dei suoi compiti fondamentali e cioè quello del controllo ai fini del recupero dell’evasione fiscale che permette di intercettare i fenomeni evasivi con sempre più largo anticipo rispetto a quello che accadeva sino a qualche anno fa. Con la cosiddetta “E-fattura“, infatti, si sta sostituendo l’esercizio dell’attività di controllo post dichiarazione con quello del controllo effettuato prima che la dichiarazione stessa venga presentata, con un controllo in tempo reale dei movimenti fonanziari e di eventuali frodi foscali.