Quasi duemila le vittime, 5mila persone disperse

Si aggrava di ora in ora il bilancio del terremoto e dello tsunami che hanno colpito l'isola di Sulawesi, in Indonesia, lo scorso 28 settembre. Le vittime finora accertate sono 1.948, ma si tratta di un bilancio che secondo le autorità potrebbe ancora peggiorare in quanto  si sospetta che i dispersi siano fino quasi cinquemila

Come ha spiegato il responsabile dell'Ente nazionale per la gestione dei disastri, Willem Rampangilei, la maggior parte dei corpi senza vita è stata rinvenuta nella capitale provinciale di Palu. Potrebbero però esserci fino a cinquemila persone sepolte sotto il fango nei quartieri di Balaroa e Petobo, dove il terremoto ha provocato il raro fenomeno della liquefazione del suolo che si è trasformato in un mare di fango che ancora impedisce ai soccorritori di intervenire con mezzi pesanti. 

Nei giorni scorsi, sono stati trovati vivi 31 ragazzi che erano rimasti intrappolati in due scuole di formazione professionale: 23 nel sottodistretto Marawola a Sigi, e altri 8 in quello di Tondo, località situate rispettivamente a nord e a sud di Palu. La buona notizia è stata comunicata dal portavoce dell'agenzia di soccorso Basamas, Yusuf Latif. Il governo estenderà il periodo di ricerca nella regione fino a quattordici giorni dopo il disastro, e in seguito deciderà i passi da seguire.