Pena di morte, nuova esecuzione in Texas

Nuova esecuzione capitale in Texas, negli Usa, dove un uomo ha subito la pena di morte perché ritenuto colpevole del rapimento, stupro e uccisione di una studentessa universitaria avvenuti nel 1998. Il condannato, Larry Swearingen, 48 anni, è deceduto tramite l'iniezione letale dopo 12 minuti di agonia. Si è sempre dichiarato innocente e le sue ultime parole, prima di spirare, le ha rivolte al boia e ai presenti, dicendo: “Perdonali, non sanno quello che stanno facendo”, con evidente richiamo al Vengelo.

Le accuse

La vittima, la 19enne Melissa Trotter, era stata vista l'ultima volta uscire dal campus del suo college a Conroe, nei sobborghi di Houston; il suo corpo era stato ritrovato senza vita quasi un mese dopo in una foresta vicino a Huntsville, a circa 70 miglia a nord di Houston. Swearingen – che ha continuato negli anni a proclamarsi innocente ed era rappresentato dal “Innocence Project” – dopo aver ricevuto già cinque sospensioni aveva fatto ricorso alla corte suprema accusando gli investigatori di averlo incolpato sulla base di “testimonianze false”. Ma non è riuscito a convincere i giudici della corte suprema che, dinanzi alle accuse e alle prove raccolte durante le indagini, lo hanno dichiarato definitivamente colpevole. I pubblici ministeri lo hanno descritto come un sociopatico con una storia criminale di violenza contro le donne. Con Swearingen salgono a 12 le esecuzioni avvenute negli Stati Uniti dall'inizio dell'anno, di cui quattro in Texas.