Pacco bomba destinato al Viminale: poteva esplodere

Un pacco bomba destinato al Viminale è stato intercettato nell'ufficio smistamento delle Poste in via Ostiense, a Roma, e disinnescato dagli artificieri della Polizia. Il ritrovamento, di cui scrive il sito di Leggo.it, risale a fine ottobre e il mittente del congegno mortale sembra sia un sedicente movimento che si è firmato “Nemici dello Stato”. Dentro la busta che avvolgeva l'ordigno c'erano alcuni ritagli di quotidiani che inneggiavano al ritorno di Matteo Salvini al Ministero degli Interni, il cui attuale ministro è Luciana Lamorgese, in carica dal 5 settembre 2019. Stando a quanto confermano gli investigatori, il pacco bomba contenente un innesco con batterie collegato ad un contenitore con della polvere pirica, era stato confezionato da mani molto esperte. Era assemblato in due parti: a prima con dentro il detonatore, le batterie e l’innesco; la seconda, invece, era una scatola metallica grigia, simile a un hard disk portatile, contenente materiale esplodente.

La scoperta 

La notizia è uscita oggi, ma la scoperta è stata fatta da un addetto allo smistamento della corrispondenza istituzionale alla sede delle poste centrali a fine di ottobre. L'uomo, durante la scansione ai raggi X del contenuto dei pacchi e delle lettere, ha notato una piccola macchia nera dalle forme anomale che era presente sulla radiografia. Stando a quanto confermano gli investigatori, il pacco poteva esplodere. Il peggio è stato evitato con l’intervento degli agenti dell’antisabotaggio, abili nel disinnescare bombe e ordigni anche tecnologicamente avanzati. I detective stanno indagando su chi fosse il reale bersaglio del fallito attentato. Le indagini, coordinate dal pool antiterrorismo della procura di Roma e condotte dalla Digos della questura insieme all’Ucigos e alla Scientifica, stanno cercando di capire chi fossero i terroristi che hanno inviato il pacco bomba. La modalità con cui l’ordigno era stato confezionato fanno escludere per il momento la matrice anarchico insurrezionalista e aprono anche piste investigative diverse. Non è la prima volta che un pacco bomba viene recapitato per posta. Già nel 2017, nello stesso ufficio postale, venne fatta brillare dagli artificieri un’altra bomba artigianale che era stata piazzata nei pressi della struttura.