Omicidio Sacchi, parla il padre: “Era un bravo ragazzo”

Ci sono ancora molti punti oscuri nell'inchiesta sulla morte di Luca Sacchi, il 24enne ucciso a Roma la settimana scorsa in zona Colli Albani, dove si trovava con la sua fidanzata Anastasia. Per la prima volta, all'Appia Park Hotel di Roma, parla il padre di Luca, incontrando i giornalisti “per correggere il tiro sulla dinamica della vicenda e chiarire alcuni aspetti raccontati in modo non corretto”, riferendosi ai tanti dubbi che ancora circondano sia le modalità dell'omicidio che la versione della fidanzata del giovane, che attende di essere nuovamente ascoltata dagli inquirenti. Con lui, i due legali della famiglia, Paolo Salice e Armida Decina: “Allo stato non vi sono elementi certi per screditare la versione di Anastasia – ha detto Salice – la quale, peraltro, ha scelto di affidarsi a un altro legale… Al momento dalle carte in nostro possesso non possiamo sbilanciarci sulla posizione della fidanzata di Luca. Attendiamo lo sviluppo delle indagini per far luce il prima possibile su quanto accaduto quella tragica notte”.

Un bravo ragazzo

E' la prova più difficile per il papà di Luca, parlare di suo figlio davanti alle telecamere, ripercorrere la vicenda che ha gettato nel dolore la sua famiglia. Un gesto che Alfonso Sacchi ha però ritenuto necessario: “Quella sera a casa Luca mi ha dato un bacio e mi ha detto 'ti voglio bene'. È stata l'ultima volta che l'ho visto… Mio figlio era stupendo e sempre col sorriso, sempre pronto allo scherzo e aveva tanta voglia di vivere. Tutti lo conoscevano per il bravo ragazzo che era. Gli dicevo di non fidarsi e di stare attento anche a suo fratello. Aveva passione per lo sport. Dopo la morte ho indossato anche i suoi indumenti per prendere coraggio”. Sui contatti di suo figlio ha spiegato di non aver indagato poiché si fidava di lui: “Luca era uno sportivo e non andava in giro né con la droga né con armi in tasca. Era un salutista. Gli dava fastidio anche che Anastasiya fumasse la sigaretta elettronica e lei aveva smesso di fumare… Il 'contatto' con i pusher, nell'ordinanza indicato come 'conoscenza intima' di Luca Sacchi è un ragazzo che mio figlio conosceva: questa persona l'aveva rivista da 5 o 6 mesi, si conoscevano dai tempi del liceo”.

La fidanzata

Per quanto riguarda Anastasia, Alfonso Sacchi ha ammesso di non averla più vista dopo che aveva trascorso una notte da loro: “Anastasia è venuta a casa e io l'ho abbracciata, le ho dato coraggio e abbiamo pianto tutti insieme… Per me è una brava ragazza. Era come una figlia. Penso non c'entri, altrimenti recitava molto bene. Si aggiungerebbe dolore ad altro dolore”. Una prudenza confermata anche dai suoi legali: “In alcuni giornali di ieri è apparsa una frase secondo cui per la famiglia Sacchi è immorale difendere Anastasia, sono parole erroneamente intercettate. Quando si parla di lei bisogna camminare con piedi di piombo. Allo stato lei è persona offesa”.