Omicidio Gioffré: 3 arresti, tra cui l'esecutore materiale

Icarabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla Dda reggina, hanno eseguito questa mattina un'operazione per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, accusate, a vario titolo, di omicidio, estorsione e porto e detenzione illegali di armi, con l'aggravante delle modalità mafiose. 

Il provvedimento è scaturito dalle indagini sull'omicidio dell'allevatore 39enne Fabio Giuseppe Gioffrè avvenuto a Seminara, nel reggino, il 21 luglio scorso durante un agguato mafioso in cui rimase ferito un bambino di 10 anni di nazionalità bulgara. Gioffrè era un pregiudicato. Le indagini hanno consentito di fare luce sul contesto in cui è maturato l'omicidio, riconducibile, secondo quanto riferito dai carabinieri, “alle articolate dinamiche criminali del territorio della Piana di Gioia Tauro”, ed ha portato ad individuare uno degli esecutori materiali dell'omicidio.

L'agguato di mafia

A compiere l'agguato contro Gioffrè,  presunto esponente dell’omonima cosca di 'ndrangheta, secondo i primi accertamenti, sarebbero state persone armate di fucili caricati a pallettoni che hanno colpito la vittima in parti vitali uccidendola all’istante. 

La famiglia Gioffrè era stata protagonista di una faida che per molti anni l’aveva contrapposta alla famiglia Pellegrino, con decine di morti, che si sarebbe conclusa alla fine degli anni '90.

Il bambino, che stava accanto a lui, era stato colpito da uno dei pallettoni. Soccorso da alcune persone che sono accorse sul posto, richiamate dai colpi di fucile, e portato d’urgenza in ospedale, è stato ricoverato con prognosi riservata negli “Ospedali riuniti” di Reggio Calabria. Gli assassini si sarebbero allontanati a piedi nelle campagne circostanti. Oggi, la svolta con l'arresto di uno degli esecutori materiali.