NEW YORK, “FUGA DA ALCATRAZ”: ARRESTATA UN’IMPIEGATA DEL CARCERE

Un’impiegata del Clinton Correctional Faciility, la struttura di massima di sicurezza dello Stato di New York, dal quale nei giorni scorsi sono evasi due pericolosi detenuti, è stata arrestata con l’accusa di aver aiutato la loro fuga. Secondo quanto riferito dalla polizia, Joyce Mitchell, 51 anni, è stata arrestata per aver fornito “assistenza materiale” a Richard Matt and David Sweat, evasi dopo aver scavato un buco nel muro ed essere scappati attraverso una condotta. Non solo, la donna, che lavora nella sartoria della prigione, è anche accusata di “contrabbando”, per aver procurato ai due criminali gli attrezzi con i quali sono riusciti a fare il buco nel muro. Se dovesse essere ritenuta colpevole, rischierebbe fino a otto anni di carcere. Sweat, 34 anni, stava scontando una condanna all’ergastolo per l’uccisione di un vice sceriffo, mentre Matt, 48, era stato condannato anche lui al carcere a vita – senza possibilità di chiedere la libertà vigilata prima di aver scontato 25 anni di prigione – con le accuse di omicidio, rapimento e rapina.

La Mitchell si è dichiarata non colpevole delle accuse che le sono state contestate da Andrew Wylie, procuratore generale della contea di Clinton, di aver “fornito qualche forma di attrezzatura o strumenti” ai fuggitivi. La donna resterà in carcere almeno fino a lunedì. Secondo la Cnn, Joyce Mitchell avrebbe fornito ai due assassini lame di un seghetto, punte da trapano e occhiali da vista.