Neonato trovato morto, fermata la mamma

Orrore in provincia di Terni dove il corpicino senza vita di un neonato è stato rinvenuto chiuso in un sacchetto di plastica vicino a un supermercato. Il macabro rinvenimento è avvenuto ieri sera. Sul luogo del ritrovamento è intervenuta la polizia che sta conducendo le indagini nel massimo riserbo. Secondo quanto si è appreso, però, una donna di 27 anni, la mamma del bambino, sarebbe stata sottoposta a fermo da parte delle Forze dell'ordine per essere interrogata.

Il ritrovamento

Il supermercato si trova nella zona di Borgo Rivo, poco distante da una rotatoria che immette tra l'altro sul raccordo Terni-Orte. L'allarme è scattato tra le 20 e le 20.30 quando una cliente ha notato la busta, piuttosto grande, nei pressi di una siepe che costeggia il parcheggio. Era accanto a un idrante, dietro a un piccolo cespuglio, in un'area abbastanza trafficata. Una volta avvicinata, la donna ha guardato all'interno e ha visto un piccolo piede. In stato di choc, ha dato l'allarme al personale del supermercato. La polizia scientifica e il personale medico stanno accora accertando quando sia stato partorito e abbandonato e se il bimbo è nato morto oppure deceduto in un secondo momento. L'unica notizia certa è che si tratterebbe di un maschietto. Ignota anche la nazionalità.

Ramonda (Apg23): “Invochiamo aiuto a donne e bambini”

“Siamo sgomenti alla notizia della morte di questo piccolo innocente. Chi c'è dietro questo abbandono? Un compagno che non ne voleva sapere? Dei genitori cui non si poteva dire? Un datore di lavoro che l'avrebbe lasciata a casa? Si tratta dell'ennesima prova di una società che emargina le gestanti e i bambini. Il corpo di questo bimbo, oggi sotto i riflettori, può aiutarci a prendere consapevolezza delle centinaia di bimbi che ogni giorno hanno la vita spezzata a causa di questa società abortista“. Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXII (Apg23). “Solo poche settimane prima e sarebbe stato classificato come un aborto, legale, sicuro. Nessuno scandalo se fosse finito fra i rifiuti come accade a molti feti abortiti. – continua Ramonda – Ogni neo-mamma ha bisogno di ascolto e di incoraggiamento, insieme ad un reale riconoscimento sociale che valorizzi la maternità e la tuteli anche attraverso garanzie economiche. Chiediamo al Commissario straordinario di Terni di prevedere sostegno alle gestanti, una priorità nonostante il dissesto economico della città. Chiediamo al Ministro della Famiglia di prevedere un sostegno economico per le neo-mamme. Infine ricordiamo che è sempre possibile ricorrere al parto in anonimato”.