Ndrangheta: arrestato il presidente del consiglio comunale di Piacenza

Maxi colpo alla 'ndrangheta in Emilia Romagna. La Polizia di Stato ha eseguito da stamattina alle prime luci dell'alba una serie di misure cautelari nei confronti di presunti di 16 appartenenti alle cosche che da tempo operano nella regione storicamente legate ai Grande Aracri di Cutro. Tra i sedici destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse, riporta Repubblica, ci sarebbe anche Giuseppe Caruso, presidente del Consiglio comunale di Piacenza di Fratelli d'Italia e funzionario dell'Agenzia delle Dogane. Caruso sarebbe parte integrante, secondo gli investigatori, dell'organizzazione criminale. Tra gli arrestati, ci sarebbero anche il boss Francesco Grande Aracri, oltre ai figli Salvatore e Paolo. Francesco Grande Aracri, già condannato per associazione mafiosa, viveva a Brescello, in provincia di Reggio Emilia.

Le accuse

Gli arrestati sono accusati di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento e truffa aggravata. Per eseguire le misure cautelari sono impegnati oltre 300 agenti. Sono anche in corso un centinaio di perquisizione in tutta Italia nei confronti di soggetti che, pur non essendo destinatari della misura cautelare, sono comunque risultati collegati alla cosca. Le indagini nei confronti dei presunti appartenenti alle famiglie di 'ndrangheta sono state coordinate dal Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia e condotte dagli uomini della Squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. L'operazione è stata denominata Grimilde.