Ndrangheta: arrestato il capo clan e un consigliere comunale nel Varesotto

Il consigliere comunale di Busto Arsizio (nel Varesotto) Paolo Efrem è stato arrestato per emissione di false fatture con l'aggravante dell'agevolazione delle cosche

Le mani della ‘ndrangheta sui rifiuti. Il Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha arrestato oggi 5 persone tra cui un consigliere nel Varesotto. L’inchiesta del pm di Milano Silvia Bonardi verte su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore dei rifiuti. Tra gli arrestati anche nomi eccellenti. Tra questi, il consigliere comunale di Busto Arsizio (Varese) Paolo Efrem. Il consigliere è stato arrestato per emissione di false fatture con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche. L’ordinanza del gip Sara Cipolla riguarda anche il capo del clan di Legnano-Lonate Pozzolo, Vincenzo Rispoli.

Efrem

In un comunicato, firmato dal procuratore Francesco Greco, si spiega che il consigliere Efrem è risultato “collegato con esponenti” della ‘locale’ della ‘ndrangheta capeggiata da Vincenzo Rispoli, storico esponente della mafia calabrese al nord ed imputato nel processo ‘Krimisa’ in corso. Processo che vede le mani della ‘Ndrangheta sull’aeroporto di Malpensa. L’inchiesta è “il seguito dell’operazione ‘Feudo'” della Dda di Milano che nell’ottobre 2019 aveva portato ad 11 arresti per traffico illecito di rifiuti e ad un sequestro di circa 1,5 milioni di euro.

Società Ecologia

La nuova tranche di indagine ha accertato che la società Smr Ecologia srl, che operava prima nel settore dei trasporti e poi in quello dei rifiuti e che gestiva un impianto di trattamento a La Guzza (Como), ha subito per lungo tempo “l’infiltrazione da parte di soggetti legati alla locale di Legnano-Lonate Pozzolo”, tra Milano e il Varesotto. Dopo l’arresto, l’imprenditore della Smr ha scelto poi di collaborare con gli inquirenti e ciò ha permesso di “ricostruire il contesto estorsivo”. Tra il 2014 e il 2018 l’imprenditore “è stato costretto ad erogare utilità di vario tipo”, ossia soldi ma anche “assunzioni di personale” a favore della cosca. Il Varesotto è stato al centro di un’imponente operazione antidroga nel 2014.