Naufragio nella notte, almeno 13 morti

Sontinua ad aggravarsi il bilancio del naufragio avvenuto questa notte a largo di Lampedusa: sono al momento 13 i corpi recuperati in mare dalle motovedette della Guardia Costiera, mentre un'altra persona è ricoverata in come, in gravissime condizioni. Gli inquirenti hanno confermato che i dispersi sarebbero almeno una ventina, fra questi ci sarebbero almeno 8 bambini. Il numero dei minori a bordo sarebbe stato riferito dai sopravvissuti agli uomini della Guardia costiera e della Gdf che li hanno soccorsi. Lo scrive Ansa.

La tragedia

Il naufragio è avvenuto in nottata a poche miglia dalle coste di Lampedusa. Secondo una prima ricostruzione, c'erano una cinquantina di migranti a bordo del barchino e quando sono arrivate le motovedette per procedere al trasbordo, intorno alle 3 di notte, i migranti si sono spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, hanno fatto ribaltare l'imbarcazione. “Non si puo' continuare a morire così a poche miglia dall'isola. E' necessario un dispositivo di soccorso”, ha detto il sindaco di Lampedusa Totò Martello che, avvertito dell'accaduto questa notte alle 3, ha seguito tutte le fasi del soccorso sul molo Facaloro dove sono stati portati i 22 superstiti e i corpi delle due donne. “Non si può continuare ad assistere a questa tragedia e a questi morti che non hanno alcun significato. Bisogna che si prendano immediatamente provvedimenti per cercare o di farli arrivare regolarmente o di toglierli ai delinquenti che portano persone e che col maltempo le fanno morire”, ha detto il sindaco ai microfoni di Tg24.sky.it. Parlando dell'intesa stabilita a Malta, il sindaco Martello ha parlato di primo passo per la ripartizione dei migranti, ma ha aggiunto: “Dobbiamo parlare con i Paesi rilevanti del Mediterraneo per fare degli accordi e cercare di non farli partire, non metterli nelle mani dei mafiosi che li fanno anche morire, senza nessuna morale”.

La ricostruzione

Nella tarda serata di ieri – si legge nella ricostruzione della Guardia Costiera ripresa da Repubblica – la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma riceveva diverse segnalazioni da Palermo riguardanti un barchino con circa 50 migranti che riferivano di essere nei pressi dell’isola di Lampedusa. Acquisite le prime informazioni venivano avviate, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo, le attività di ricerca in mare con l’impiego di una motovedetta Classe 300 della Guardia Costiera di Lampedusa e di un’unità della Guardia di Finanza che si trovava già in zona in attività di pattugliamento. Intorno a mezzanotte la motovedetta della Guardia Costiera, intenta nell’attività di ricerca, avvistava a 6 miglia dall’isola di Lampedusa il barchino sovraccarico e già sbandato e dopo qualche minuto giungeva anche l’unità della Guardia di Finanza. Al fine di procedere alle operazioni di trasbordo le unità navali si avvicinavano al barchino ma le condizioni meteomarine avverse e lo spostamento repentino dei migranti provocavano il ribaltamento dell’unità.

Sul posto stanno operando le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che hanno recuperato fino ad ora i cadaveri di due donne e 22 superstiti che sono stati già trasferiti in porto. Tra i salvati, ha detto il sindaco Toto' Martello alla Tgr Rai Sicilia, ci sarebbero anche dei bimbi. Proseguono le ricerche con le unità della Capitaneria di porto e delle Fiamme gialle e un elicottero è partito da Catania. Le condizioni meteo sono proibitive: forte vento di maestrale, mare mosso e pioggia e le previsioni sono in ulteriore peggioramento.

Firma la petizione volta all'istituzione della Giornata del Migrante Ignoto, lanciata da don Aldo Buonaiuto per una mobilitazione dei popoli e delle coscienze sui morti invisibili del Mediterraneo:

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