Morto Ciro Cirillo: sequestrato dalle Br, venne rilasciato dopo oscure trattative

Se n’è andato all’età di 96 anni Ciro Cirillo. L’ex presidente della Regione Campania si porta nella tomba molti misteri insoluti di quel periodo segnato dal terrorismo dei cosiddetti “anni di piombo”.

Il sequestro

L’esponente di punta della Dc fu infatti sequestrato dalle Brigate Rosse a Torre del Greco (Na) il 27 aprile 1981. Il commando brigatista sequestrò Cirillo – che allora era assessore all’urbanistica della Regione Campania – uccidendo nell’agguato due uomini: l’autista Mario Cancello e il brigadiere di pubblica sicurezza Luigi Carbone.

Il suo sequestro, durato 89 giorni, fu al centro di numerose polemiche: a differenza del sequestro Moro, infatti, lo Scudo Crociato optò per la trattativa con i terroristi. All’alba del 24 luglio 1981, Cirillo viene rilasciato in un palazzo abbandonato in via Stadera a Poggioreale. Il giorno prima le Br comunicarono la liberazione perché era stato pagato un riscatto di un miliardo e 450 milioni di lire. Il pagamento del riscatto era avvenuto il 21 luglio sul tram per Centocelle a Roma ed era stato portato da un amico della famiglia, proprietaria di una Tv privata napoletana.

La sua liberazione avvenne tramite intrecci mai del tutto chiariti, che videro probabilmente anche la mediazione di Francesco Pazienza, faccendiere legato ai servizi segreti, e Raffaele Cutolo, capo della Nuova Camorra Organizzata: per quella vicenda l’ordinanza del giudice Alemi nel 1988 chiamò in causa anche Antonio Gava. Vent’anni dopo il suo sequestro, Cirillo concesse un’intervista al giornalista Giuseppe D’Avanzo in cui affermò d’aver scritto la sua verità sulla sua vicenda e di averla depositata presso il suo notaio con la volontà di volerla rendere nota solo dopo la sua morte.

I funerali si svolgeranno domani a Torre del Greco (Napoli), alle ore 16.30 nella chiesa dei Carmelitani Scalzi a corso Vittorio Emanuele.