Minacce e aggressioni contro la Lega

Il clima continua ad essere carico di tensione in Italia, dopo i fatti di Macerata. Due episodi di intolleranza, minacce e aggressioni sono stati registrati soltanto nelle ultime ore ai danni di esponenti della Lega.

Ieri notte su un cavalcavia nei pressi di Umbertide (PG), è stato affisso uno striscione con l'inquietante scritta “Occhio Salvini, stavolta spariamo noi”. Il leader del Carroccio ha visitato il centro umbro oggi, dando il proprio sostegno ai militanti che si stanno battendo contro la costruzione di un centro islamico. Durante la permanenza a Umbertide, Salvini ha detto: “Che l'Islam rappresenti un rischio è evidente, se la dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo prevede che la giustizia islamica prevalga sulla giustizia nazionale per me è un problema”.

Intanto a Roma, a piazza Bologna, sotto a un gazebo leghista sono volati insulti e minacce. Lo denuncia il candidato della Lega alla Regione Lazio, Andrea Liburdi. “Il nostro gazebo ha subito un’aggressione da parte di un gruppo composto da quattro donne vicine a gruppi di estrema sinistra”, si legge in una nota diffusa dal candidato. “Il gruppo – prosegue la missiva – si è avvicinato con fare minaccioso, insultando i volontari presenti”. “Violenti, assassini, razzisti e fascisti” ma anche accuse di presunta connivenza con l’attentare di Macerata.

Come spiega Liburdi a IlGiornale.it, “per fortuna abbiamo mantenuto i nervi saldi e non abbiamo raccolto le loro provocazioni, ma sono molto preoccupato per il clima politico che si è creato dopo la sparatoria di Macerata”. “Tali intimidazioni non ci spaventano – ha aggiunto il candidato del Carroccio -, continueremo diritti per la nostra strada con la speranza di governare questo Paese”.