“Mi ha fatto perdere la pazienza”, bimbo uccide 90enne negli Usa

“Mi aveva fatto perdere la pazienza”. Questa l’incredibile spiegazione data da un bambino di appena 10 anni di fronte al corpo esamine di Helen Novak, una signora americana di 90 anni. Il ragazzo, originario di Damasco, cittadina della Pennsylvania (Usa), è stato incriminato lunedì notte per l’omicidio volontario della donna. Secondo la denuncia penale, il ragazzo era in visita sabato scorso da suo nonno, Antonio Virbitsky, che lavorava come badante dell’anziana signora. Il nipote era entrato nella camera della Novak mentre era seduta sul letto. Forse infastidita da quella intrusione, ha urlato al bambino di uscire.

Secondo l’accusa il ragazzino, preso dalla rabbia, è andato a procurarsi un bastone che ha usato prima per premerlo contro la gola della donna con forza per diversi secondi e poi ha colpito l’anziana allo stomaco per almeno cinque volte. Il bimbo si è poi avvicinato al nonno dicendogli che l’anziana perdeva sangue dal naso, ma che lui non c’entrava nulla. Virbitsky ha controllato la donna che “respirava pesantemente e sembrava spaventata, ma non sanguinava”; l’anziana si è anche rifiutata di andare in ospedale.

Quando, poco più tardi, il nonno è tornato a controllare come stesse l’anziana, si è accorto che non respirava più. Ha quindi chiesto al nipote se le avesse fatto del male. “A quel punto il bambino ha confessato di averla colpita con il bastone”, ha dichiarato Janine Edwards procuratore della contea di Wayne. La polizia è arrivata in casa della donna e l’ha trovata morta. Ore dopo, la madre del bambino, Martha Virbitsky, lo ha portato alla stazione di Polizia di Honesdale dove il bambino ha confessato tutto agli inquirenti. Secondo il rapporto delle autorità, il bimbo ha motivato il gesto spiegando che l’aveva uccisa e che “voleva solo farle del male”. L’autopsia ha rivelato che l’anziana è deceduta per un trauma subito al collo.

Il bimbo è stato incriminato per omicidio e sarà processato in un tribunale ordinario. Al momento è rinchiuso nel carcere Wayne County Correctional separato dai detenuti comuni e sotto protezione 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Non è stato però posto in isolamento, ha la tv in cella e può comunicare telefonicamente con i genitori. Il suo avvocato, Bernard Brown, chiederà che venga giudicato da un tribunale minorile e trasferito in un carcere minorile. “Le prove mostrano che il bambino soffre di problemi mentali”, ha spiegato Brown. La prossima udienza è stata fissata per il 22 ottobre.