MESSICO, 4 FUNZIONARI ACCUSATI DI AVER FAVORITO LA FUGA DI “EL CHAPO”

Quattro funzionari sarebbero stati arrestati con l’accusa di aver agevolato la fuga da un carcere di massima sicurezza al capo del cartello della droga di Sinaloa, Joaquin “El Chapo” Guzman, avvenuta lo scorso 11 luglio. Due di loro sarebbero membri del servizio segreto del Messico, mentre gli altri sarebbero dipendenti della sala di controllo che avrebbero dovuto monitorare la sua cella.

L’accusa a loro carico è quella di non aver dato immediatamente l’allarme una volta che Guzman sarebbe fuggito. “El Chapo” è evaso nel mese di luglio attraverso un tunnel che dalla sua cella sbucava al di fuori delle mura della prigione. La galleria era interamente illuminata e, ad intervalli regolari, erano disposte delle bombole di ossigeno pronte per ogni evenienza.

Guzman, boss del cartello di Sinaloa, è responsabile di gran parte del traffico di sostanze stupefacenti dal Messico agli Stati Uniti. Secondo le accuse, i quattro funzionari non avrebbero seguito i protocolli e non avrebbero avvisato i loro superiori. Inoltre i procuratori sostengono che tutti i sistemi disponibili per dare l’allarme erano pienamente funzionanti.

Secondo le ultime indagini svolte, il boss messicano si starebbe nascondendo in Costa Rica. Ad avvalorare questa tesi ci sarebbe un tweet del figlio che ha postato una foto in cui viene ritratto in compagnia di due uomini. Il volto di uno dei due è totalmente oscurato da un’emoticon, mentre l’altro è visibile solo parzialmente. Proprio quest’ultimo di cui si vedono solo i baffi e si intuisce la corporatura, sarebbe “El Chapo”. IL giovane si sarebbe dimenticato di togliere il geo-localizzatore dallo smartphone che così avrebbe in automatico aggiunto una didascalia sotto la foto scrivendo il Paese in cui si trovava: la Costa Rica.