Maxi colpo al clan Belforte: 19 arresti

Maxi colpo alla camorra campana. Diciannove persone del clan dei Belforte di Marcianise, nel casertano, sono finite in manette con l'accusa, a vario titolo, di scambio elettorale, estorsione, detenzione e spaccio. Nello specifico, riportano gli investigatori, nel 2015 avrebbero imposto ai candidati, per l'affissione dei manifesti, una ditta riconducibile alla moglie del boss e avrebbero condizionato il voto favorendo i candidati disposti a pagare il clan in occasione delle elezioni regionali della Campania di quell'anno.

Quella odierna è al seconda maxi operazione contro il clan Belforte. Nel luglio del 2014, infatti, vennero arrestate altre 26 persone. In quell'occasione, Carabinieri, polizia e guardia di finanza sequestrarono parecchie decine di milioni di euro e, tra i beni immobili, ditte, abitazioni e società riconducibili a persone ritenute legate al clan. Tra gli arrestati, anche l'ex parlamentare Alfonso Papa e il padre, Giovanni Papa, per presunti favori, in cambio di denaro e altre utilità, agli imprenditori Angelo e Roberto Grillo, ritenuti vicini al clan. Angelo Grillo è stato arrestato per la seconda volta nell'ambito dell'inchiesta su una speculazione edilizia a Marcianise (Caserta).

Il clan Belforte

Il clan Belforte o Mazzacane è un sodalizio camorristico operante nella periferia ovest di Caserta, più precisamente nell'area dei comuni di Marcianise, San Nicola la Strada e Caserta e si occupa principalmente di traffico di stupefacenti, estorsioni, usura ed edilizia. Il clan nacque dalla volontà dei due fratelli Belforte, Domenico e Salvatore ai quali, nel tempo, si è associato anche il pluripregiudicato Luigi Trombetta.