Le vittime della tragedia

Appena un chilometro di tratto autostradale, anche poco pensando a quanti ne percorra la rete stradale del nostro Paese. Solo 1182 metri: tanto era lungo il Ponte Morandi, l'enorme viadotto che attraversava la città di Genova mostrandosi in quella che, negli ultimi 50 anni, era apparsa come una fragile maestosità. Finché il “ponte di Brooklyn”, com'era chiamato dai genovesi, è venuto giù, crollato nel torrente Polcevera, portando con sé 39 vite, interrotte in un baratro profondo novanta metri, scomparse sotto il cemento e il calcestruzzo, risucchiate da una tragedia così grande da spezzare il respiro di un intero Paese. Qualcuno quel ponte lo stava percorrendo, altri si trovano sotto di lui; alcune delle 39 vittime stavano andando in vacanza, altre al lavoro, altre ancora si trovavano solo di passaggio, legate dal filo di un destino crudele, connesso a un dramma che ora attende risposte chiare e responsabilità precise.

Giovani e famiglie

Roberto Robbiano, tecnico informatico 44enne, stava andando in vacanza, dopo un anno di lavoro intenso. Un viaggio come tanti, con percorso obbligato sul Morandi, direzione porto per recarsi in Sardegna. In auto, con sua moglie Ersilia (41) e il loro bimbo Samuele (9), pronti a trascorrere qualche giorno di pace e di relax, senza immaginare che, solo qualche ora dopo, i loro familiari si sarebbero trovati di fronte alla disperazione per la loro scomparsa. Fra i rottami della loro auto gli agenti hanno trovato i materiali da spiaggia, mentre loro giacevano già coperti da un telo bianco e un telefono continuava a squillare, senza che nessuno potesse rispondere. Da quelle stesse macerie sono stati estratti anche tre persone che, in quel momento, stavano svolgendo il loro quotidiano lavoro presso un deposito della municipalizzata Amiu: Mirko Vicini, 31 anni, Bruno Casagrande, 35, e il loro collega prossimo alla pensione, Sandro Campora (53). Erano vicini, uno accanto all'altro: il crollo del ponte non gli ha lasciato il tempo di fare nulla, probabilmente nemmeno di rendersi conto di cosa stesse accadendo. Campana era anche Stella Boccia, 23 anni, di Somma Vesuviana sebbene abitasse ad Arezzo. Stava ritornando dalle vacanze insieme al fidanzato 27enne Carlos Jesus Trujillo, residente a Capolona. Anche lui non ce l'ha fatta. I familiari della ragazza hanno dato il triste annuncio ai conoscenti attraverso la pagina Facebook del ristorante che gestiscono, scrivendo: “Un pezzo del nostro cuore è  rimasto sotto le macerie del ponte di Genova”.

Un'altra famiglia distrutta

Il Ponte Morandi era un collegamento strategico per Genova, via diretta per i principali scali del capoluogo ligure: al porto, pronti a imbarcarsi per Nizza e poi per Barcellona, si stavano recando Matteo Bertonati, Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, tutti di una ventina d'anni, tutti provenienti da Torre del Greco e anche loro coinvolti nel collasso del ponte. Anche Manuele Bellasio, di Pinerolo, era giovanissimo, appena 16 anni, ma ciclista di talento e già una promessa dello sport italiano: “Ciao Manu, buone pedalate tra le nuvole”. Così lo ha salutato, in un post su Facebook, la sua squadra, la 'Brike bike' di Bricherasio. Il giovane ciclista è scomparso assieme a sua sorella Camilla, di soli 12 anni, a sua madre Claudia Possetti (48) e al compagno di lei, Andrea Vittone (49).

Diretti in vacanza

Anche Axelle Nèmati Alizee Plaze, 21 anni, William Pouzadoux, 22, Nathan Gusman, 20, e Melissa Artus, 22, stavano attraversando il Morandi per recarsi in vacanza e, come per la famiglia Robbiano, la loro meta era la Sardegna, dove avrebbero partecipato a un raduno musicale: da Montpellier, attraverso le Alpi, poi in Italia in direzione Genova, verso quel porto da dove sarebbe partito il traghetto che li avrebbe portati sull'isola. La loro identificazione è avvenuta attraverso un braccialetto e alcuni piercing. Il 28enne Marjus Djerri, addetto alle pulizie, e il suo collega Edy Bokrina, invece, le loro vacanze non le avevano ancora trascorse. Avevano anzi appena finito il loro turno di lavoro e stavano per tornare a casa. Il ponte ha travolto anche loro, non lasciando nessuna speranza ai famigliari di Marjus che, nella giornata di ieri, hanno invano atteso che fra i nomi delle persone estratte vive ci fosse anche il suo.

Padri di famiglia e futuri sposi

Il crollo del ponte si è portato via anche Andrea Cerulli, padre ed operaio di 48 anni che si stava dirigendo a lavoro. Grande tifoso del Genoa, l'uomo era addetto allo scarico merci del porto. Alberto Fanfani, 32 anni di Firenze, e Marta Danisi, siciliana 29enne di Sant'Agata di Militello, avrebbero dovuto sposarsi l'anno prossimo. La tragedia ha spento nel modo peggiore il loro sogno d'amore. C'è anche il nome di Elisa Bozzo, 34enne di Busalla, in provincia di Genova, nella lista delle vittime. Nella giornata di ieri gli amici avevano pubblicato un appello su Facebook in cui segnalavano di non avere più sue notizie. Purtroppo anche la sua Opel è caduta nel vuoto con il collasso della struttura. Anche Grotte, comune in provincia di Agrigento, piange un suo concittadino: Vincenzo Licata, 58 anni, è uno dei 39 morti accertati dalla Prefettura. Lascia una moglie e due figli. Stava attraversando il tratto autostradale alla guida del suo tir. Licata aveva infatti una società di trasporti che aveva creato a Vicenza, città dove si era trasferito.

Le ultime identificazioni

Autotrasportatore era anche Gennaro Sarnataro, 48enne di Casalnuovo di Napoli che lascia una bimba di 3 mesi e un figlio di 9 anni. Il nome di Giorgio Donaggio, imprenditore 57enne di Savona, era nella lista dei dispersi da ieri. Nella giornata di oggi i vigili del fuoco hanno ritrovato il suo corpo senza vita. In passato Donaggio era stato un campione di moto Trial e attualmente era il proprietario di un cantiere navale. Vittorio Brumotti, noto campione di bike trial, lo ha voluto ricordare su Instagram definendolo “il suo mito fin da piccolo”.  Tra le vittime, anche tre cittadini cileni: Juan Carlos Pastenes, cuoco di 64 anni che viaggiava in macchina con la moglie, Nora Rivera Castillo e con l'amico del cuore, Juan Figueroa. Ultima vittima accertata è Luigi Matti Altadonna , 35enne di Borghetto Santo Spirito. E' stato il sindaco della cittadina savonese a confermare il ritrovamento del corpo di Altadonna nelle macerie del ponte.

Elenco parziale

Non sono stati ancora identificati, invece, quattro dei corpi ritrovati. Si tratta di due uomini e due donne, di età compresa tra i 25 e i 35 anni. L'elenco è ancora parziale e attende di essere aggiornato con l'evolversi delle operazioni di riconoscimento.