Le mani dello Stato sul tesoro di Riina

A 26 anni dall'arresto e a quasi due dalla morte di Totò Riina, il “tesoro” dell'ex “Capo dei capi” passa definitivamente allo Stato. 

Confisca

Beni per circa 1 milione e 500mila euro sono stati, infatti, confiscati dai carabinieri del Ros e della compagnia di Corleone (Pa), in esecuzione di un decreto emesso dal tribunale del capoluogo, nell'ambito del procedimento a carico del boss e dei suoi eredi: Antonina Bagarella, Giuseppe Salvatore Riina, Maria Concetta Riina, Lucia Riina e Giovanni Riina. I beni erano stati già sottoposti a sequestro nel luglio 2017. 

I beni

Il patrimonio dell'ex superboss della Cupola siciiliana comprende quote di società e rapporti bancari. Passano definitivamente allo Stato una quota di 5.700 euro, pari al 95% dell'intero capitale sociale, relativa alla partecipazione di Antonino Ciavarello nella “Clawstek Srl“, con sede a San Pancrazio Salentino (Br) ed operante nel settore delle riparazioni meccaniche; una quota di 500 euro, pari al 100% del capitale sociale, relativa alla partecipazione di Ciavarello nella “Rigenertek Srl” a capitale ridotto in liquidazione, con sede a San Pancrazio Salentino (Br) ed operante nel settore del commercio per corrispondenza di autoricambi; una quota di 5.000 euro, pari al 100% del capitale sociale, relativa alla partecipazione dello stesso Ciavarello nella “Ac Service Srl“, con sede a Lecce ed operante nel settore del commercio all'ingrosso ed al dettaglio di autovetture e relativi cambi ed accessori; 17 rapporti bancari; un'abitazione sita a Mazara del Vallo (Tp), intestata fittiziamente a Vito Calandrino.