L'aereo manca la pista e finisce in mare: tutti illesi

Poteva finire in tragedia l'incidente aereo avvenuto in Micronesia, dove un Boeing 737 ha incredibilmente mancato la pista di atterraggio al momento di toccare terra, finendo la sua corsa nella laguna di Chuuk, poco distante dall'aeroporto internazionale dell'isola di Weno, dove avrebbe dovuto fare scalo durante il suo viaggio da Port Moresby a Pohnpei. Appena toccata l'acqua, il velivolo è rimasto per qualche secondo in fase di galleggiamento a pelo d'acqua, per poi inziare rapidamente ad affondare. Al momento dell'impatto, a bordo c'erano 36 passeggeri e gli 11 membri dell'equipaggio, tutti miracolosamente illesi. Finora solo una persona è stata segnalata in serie condizioni anche se, a ora, sarebbe stabile.

Passeggeri incolumi

L'aereo, appartenente alla compagnia di bandiera della Papua Nuova Guinea, Air Niugini, con destinazione Pohnpei, la capitale degli Stati federati della Micronesia: sette persone sono quelle ricoverate in ospedale ma, sicuramente, le proporzioni dei danni sono sensibilmente inferiori a quanto si è rischiato. I passeggeri non hanno riportato gravi danni dall'impatto con l'acqua e sono stati in grado di lasciare la fusoliera a nuoto, evitando così di essere trascinati a fondo dall'aereo che stava affondando. Non è ancora chiaro come sia stato possibile un simile errore.

Il precedente

Un incidente che ha ricordato da vicino quello accaduto sul fiume Hudson il 15 gennaio 2009, quando il  volo US Airways 1549 fu costretto a un ammaraggio di emergenza dopo aver impattato con uno stormo di volatili poco dopo il decollo dall'aeroporto La Guardia di New York, danneggiando entrambe le turbine. In quella circostanza, l'abilità del comandante Chesley “Sully” Sullenberger (che per ultimo lasciò l'aereo, assicurandosi che fosse prima del tutto evacuato) permise a tutti i 155 passeggeri a bordo di uscirne incolumi (soccorsi prima dall'equipaggio e poi da alcuni battelli, il tutto nel giro di una mezz'ora), in un episodio che sarebbe poi stato conosciuto come “il miracolo dell'Hudson”. Dalla vicenda, verrà successivamente tratto un film, Sully, diretto da Clint Eastwood e con Tom Hanks nel ruolo del comandante Sullenberger.