Iscritti i primi 4 indagati

Ci sono i primi quattro indagati per il deragliamento a Pioltello (Mil) del regionale 10452, costato la vita a 3 donne. Nel registro delle notizie di reato sono stati iscritti, per Trenord l'amministratore delegato Cinzia Farisè e il direttore operativo Alberto Minoia, per Rfi l'Ad Maurizio Gentile e Umberto Lebruto. La Procura di Milano procede per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. 

Indagine

L'iscrizione degli indagati è un atto dovuto, che consentirà loro di partecipare alle consulenze e alle autopsie sul corpo delle vittime, per le quali è arrivato il via libera degli inquirenti meneghini, con propri consulenti tecnici. Oggi, dopo una lunga riunione in Procura, sono stati conferiti gli incarichi delle consulenze. Erano presenti anche gli esperti Angelo Laurino e Fabrizio D'Errico. L'indagin è, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Leonardo Lesti e Maura Ripamonti. L'informazione di garanzia, che sarà inviata nelle prossime ore, riguarda solo i reati disastro e omicidio colposo plurimo. Non anche quello di lesioni colpose che non richiede l'esecuzione dell'autopsia. La linea interessata dall'incidente, sulla quale viaggiano anche i Freccia Rossa, sarà riaperta al traffico appena possibile, assicurano in ambienti giudiziari, forse già domani se il quadro probatorio sarà “cristallizzato“. 

Lettera a Mattarella

A pochi giorni dalla tragedia una quindicina di Comitati Pendolari della Lombardia hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per chiedere un gesto di vicinanza, per le vittime del grave incidente di Pioltello, un impegno per l'accertamento della verità sulle sue cause, maggiore attenzione per il trasporto pubblico e i problemi quotidiani dei suoi utenti. “Illustrissimo Presidente – è scritto nella missiva firmata tra gli altri dai rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale per il Tpl, Matteo Mambretti Lucia Ruggiero – Le scrive un gruppo di Comitati Pendolari di Regione Lombardia. In seguito al terribile deragliamento del 25 gennaio scorso, che ha causato tre vittime, numerosi feriti e che ci ha scosso profondamente, ci permettiamo di chiederle un suo diretto e forte intervento nei luoghi della tragedia. Troppo spesso in Italia il trasporto regionale su ferro e gomma non sembra interessare le istituzioni in modo soddisfacente, né tanto meno i mezzi di comunicazione, che danno risalto alle nostre vite solamente in casi di grave incidente o di eccessivi disagi, alla costante ricerca di scoop ed esasperazioni. Serve invece non dimenticare che la forza lavoro italiana, spesso quella più preparata e che sceglie di restare in questo Paese, nonostante le difficoltà, si muove utilizzando proprio quel trasporto regionale che collega i grandi punti di attrazione come Milano o Roma, con i centri più piccoli”.