Iraq, attacco contro i militari italiani

Cinque feriti, tre dei quali in gravi condizioni: questo il bilancio dell'attentato che, come riferito da Ansa citando fonti della Difesa, ha colpito un convoglio delle Forze speciali italiane in Iraq, in un luogo ancora non del tutto precisato del Paese. A esplodere sarebbe stato un ordigno rudimentale, che nella detonazione ha investito un gruppo di militari che si trovava sul posto per svolgere un'attività di addestramento ad alcuni contingenti iracheni impegnati nella lotta al sedicente Stato islamico. I militari feriti, gravi ma a quanto sembra non in pericolo di vita, sarebbero stati immediatamente soccorsi e trasportati in un ospedale mobile con degli elicotteri appartenenti alle forze armate statunitensi. Il Ministero della Difesa ha fatto sapere che il ministro Lorenzo Guerini “è stato prontamente messo al corrente dell'attentato dal capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, e segue con attenzione l'evolversi della situazione“.

Feriti e luogo

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Giuseppe Conte sono stati informati dell'attentato ma, nonostante la Difesa abbia espresso “la più profonda vicinanza alle famiglie e ai colleghi dei militari coinvolti”, sembra che la missione mentoring and training in corso in Iraq non verrà interrotta. Qualche ora dopo l'attacco, è stata resa nota l'entità delle ferite riportate dai cinque militari, a uno dei quali è stata amputata una gamba, come riferito dal comandante interforze Nicola Lanza de Cristoforis a RaiNews24. Un altro dei soldati ha riportato gravi lesioni interne, mentre un terzo, fra coloro feriti in modo grave, ha riportato seri danni a un piede. Sembra che l'attentato abbia avuto luogo nell'area di Suleymania, nel Kurdistan iracheno, quando l'orologio locale segnava le ore 11. Quasi esclusa l'ipotesi di Kirkuk, circolata inizialmente, anche se non tutte le fonti sono tuttora concordi nell'indicare il luogo dell'attacco: alcune, infatti, riportano la zona di Palkana, altre ancora citano la città curda di Makhmour, situata al di fuori del Kurdistan.

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