Insegnante si barrica armato in un'aula: arrestato

Momenti di paura nella Dalton High School di Dalton, nella Georgia, dove le Forze dell'ordine sono intervenute a seguito di una segnalazione, nella quale si parlava di alcuni spari provenienti dall'istituto. Accorsi immediatamente sul posto, gli agenti avrebbero dapprima messo in sicurezza la scuola procedendo all'evacuazione, prima di fare irruzione all'interno di un'aula dove la persona armata si era barricata dopo aver esploso un colpo in aria: secondo i media statunitensi si tratterebbe di un insegnante il quale, visto l'arrivo degli agenti, avrebbe posto resistenza chiudendosi nel locale. A quanto pare non ci sarebbero feriti né tra gli studenti né tra gli insegnanti e il tutto si sarebbe risolto senza spargimenti di sangue.

Il “vaticinio” di Trump

L'episodio di Dalton ha però suscitato l'attenzione dei media locali e dell'opinione pubblica, portando il timore di un nuovo episodio come quello di Parkland, in Florida, dove uno studente aveva aperto il fuoco sui compagni e sui professori, uccidendo 17 persone. Nondimeno, la notizia diffusa che un insegnante aveva imbracciato un'arma da fuoco in piena attività scolastica ha riportato in auge le parole pronunciate da Trump qualche giorno fa durante l'incontro con gli studenti dell'istituto superiore Marjory Stoneman Douglas di Parkland, con le quali aveva auspicato come possibile soluzione agli eccidi scolastici “l'armamento” degli insegnanti.

La reazione social

Sull'onda di quanto accaduto in Georgia, le affermazioni di Trump sono state oggetto di amara ironia sui social, con post apparsi su Twitter che hanno richiamato all'argomento: “Davvero li vogliamo armare??”. O ancora: “Quando ne armiamo un altro?” o “Possiamo smettere di parlare di armare i prof e di portare più armi nelle scuole?”. Reazioni per la verità prevedibili dopo l'episodio che, a quanto pare, non ha fortunatamente avuto ulteriori conseguenze oltre al lockdown dell'edificio. Il rischio di poter assistere a una nuova tragedia, però, ha suscitato un'ondata di indignazione, anche e soprattutto in riferimento all'ipotesi di Trump, cavalcata a colpi di post e tweet.