India: arrestato il medico delle sterilizzazioni

Ha sterilizzato 83 donne in sei ore, nell’ambito di un programma governativo indiano, ma tredici sono morte sotto i ferri e altre dieci sono state ricoverate per complicazioni. Ora il medico, R. K. Gupta, che dopo le operazioni a catena, sabato scorso, si nascondeva alla giustizia, è stato arrestato. Era nella casa di un familiare a Bilaspur.

Gupta aveva operato in chiara violazione del protocollo che vieta ai medici di effettuarne più di 30 al giorno. Gli investigatori stanno cercando di stabilire se le donne, tutte provenienti da famiglie povere in zone rurali, abbiano ricevuto farmaci contaminati durante la degenza nell’ospedale governativo. Secondo esperti, la morte delle donne è la conseguenza della mancanza di controlli medici e del fatto che il governo di Nuova Delhi fissa degli obiettivi di sterilizzazione nell’ambito degli sforzi di stabilizzare la popolazione del Paese. Anche se l’esecutivo smentisce, affermando che ha smesso con la sterilizzazione per il controllo delle nascite già negli anni ’90.

“Eseguo questi interventi da tanto tempo e non ci sono mai stati problemi”, ha spiegato il dottor R.K. Gupta. Secondo lui le donne si sono ammalate dopo aver ricevuto farmaci contaminati a seguito delle operazioni. Tutte le pazienti, ha riferito, avevano iniziato a vomitare e lamentavano di avere vertigini dopo aver ricevuto le medicine. Ognuna di loro ha preso un indennizzo di 1.400 rupie, circa 20 euro.

Circa il 37% delle donne indiane si sottopone all’intervento di sterilizzazione. Si tratta di uno dei tassi più alti nel mondo, con 4,6 milioni di pazienti sterilizzate tra il 2011 e il 2012. Soltanto l’1% degli uomini indiani, invece, si sottopone alla vasectomia, anche se il governo offre un incentivo maggiore, pari a circa 33 dollari.