Incendio nel centro accoglienza: 5mila evacuati

Un pericoloso e vastissimo incendio è divampato ieri sera alle porte del Centro di ricezione e accoglienza dell'isola greca di Samos, in grecia. Secondo il quotidiano Kathimerini, il rogo sarebbe legato a scontri tra profughi iniziati nel pomeriggio: otto persone sarebbero state portate in ospedale e, secondo fonti non ancora verificate, un minore non accompagnato sarebbe stato accoltellato a morte. Oltre 5mila persone sono state evacuate e i vigili del fuoco sono all'opera da ieri per domare l'incendio che ha distrutto decine di alloggi, di per sé già fatiscenti in un campo sovraffollato. 

Samos

Il problema del sovraffollamento e delle carenti norme di sicurezza e igiene nei campi greci di ricezione e accoglienza di migranti è endemico ed esteso anche agli altir centri. Oggi l'Oxfam ha lanciato l'allarme sugli hot spot greci con un nuovo report: sull'isola di Lesbo vivono 13mila migranti in un campo pensato per sole 3mila persone. Il centro di Samos non fa eccezione. Qui, denuncia l'Unhcr, sono ospitati più di 5.000 persone, cinque volte la sua capacità. La maggior parte dei migranti dorme in tenda senza servizi igienici, acqua potabile e medicine. Molti i bambini non accompagnati: l’Unhcr stima che in tutte le isole greche siano almeno 4.400. “La situazione nei campi profughi delle isole greche è ormai insostenibile. Il sovraffollamento nei campi di accoglienza è diventato insopportabile”, denuncia l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che ha chiesto al governo greco di permettere a migliaia di richiedenti asilo di uscire dai campi per decongestionare i centri e all'Europa di aiutare il governo greco a sostenere il forte impatto dei migranti. “Non si possono costringere tante persone a vivere in una condizione così precaria, è necessario mettere fine a tutto ciò”, ha dichiarato Liz Throssell, portavoce dell’Unhcr.