Il giallo della figlia dell'ex ambasciatore arriva in Parlamento

Roma torna ad essere il contesto di un giallo internazionale. La figlia 17enne dell'ex ambasciatore nord-coreano a Roma, Jo Song-gil, sarebbe stata “rimpatriata” in Corea del Nord dopo la diserzione del padre, negli ultimi mesi dello scorso anno. A riferirlo è l'ex numero due dell'ambasciata nord-coreana a Londra, Thae Yong-ho, che nel 2016 aveva anch'egli disertato e ora vive in Corea del Sud. Il diplomatico di Pyongyang, che sarebbe in cerca di asilo politico, “non è riuscito a portare con sè la figlia”, ha detto Thae, citato durante un incontro con la stampa a Seul dall'agenzia France Presse. L'ex diplomatico di Pyongyang il mese scorso aveva chiesto al governo sud-coreano di proteggere Jo e lo aveva invitato a venire in Corea del Sud, un invito che oggi non riformulerebbe all'ex collega, dopo avere appreso la sorte della figlia. “La punizione che è inflitta a coloro i cui familiari sono andati in Corea del Sud è incomparabile a quella inflitta a chi ha avuto parenti che hanno disertato in altri Paesi”, ha detto l'ex diplomatico.

Farnesina informata

Non è chiaro se la giovane sia stata portata via con la forza o se abbia lasciato il nostro Paese volontariamente. A tal proposito è intervenuta la Farnesina, per far sapere – riferisce l'Ansa – di essere stata informata dall'ambasciata nordcoreana a Roma, il 5 dicembre 2018, che Jo Song-gil e la moglie avevano lasciato l'Ambasciata il 10 novembre e che la figlia, avendo richiesto di rientrare nel suo Paese dai nonni, vi aveva fatto rientro, il 14 novembre 2018, accompagnata da personale femminile dell'Ambasciata. La Farnesina comunque segue la vicenda, come ha riferito il ministro degli Esteri Enzo Moavero: “Non sono in grado di commentare, stiamo facendo le verifiche necessarie con il ministero degli Esteri in queste ore”.

Il M5s chiede spiegazioni a Salvini

Ma la vicenda diventa un caso politico in Italia. Il M5s chiede spiegazioni: “L’Intelligence nord coreana ha sequestrato su suolo italiano la figlia dell’ambasciatore Jo Song-gil? Episodio gravissimo. Matteo Salvini venga a riferire in aula quanto prima“, scrive in un tweet la vice presidente della Camera M5s Maria Edera Spadoni. “La storia di Jo Song-gil e di sua figlia – dice il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, anche lui 5Stelle – rapita dall'intelligence nordcoreana in Italia, se confermata, sarebbe un caso di una gravità inaudita. Quando avvenne una cosa simile, il caso Shalabayeva, andai direttamente in Kazakistan per incontrarla e capire cosa fosse accaduto e appurammo responsabilità dirette dell'allora Ministro dell'Interno Alfano. Chi ha responsabilità pagherà, statene certi”.