La confessione di Igor il “russo”

Norbert Feher, alias Igor il “russo”, ha ammesso i fatti che gli vengono contestati, dicendo di aver utilizzato 18 identità diverse in otto Paesi, nell'interrogatorio davanti al giudice di Alcaniz. Lo si è appreso in serata da fonti giudiziarie spagnole: l'udienza, durante la quale il killer ha risposto a molte domande, è durata oltre cinque ore e al termine gli atti sono stati secretati dal magistrato. Igor ha anche accettato di essere estradato in Italia per essere processato per gli omicidi commessi ad aprile tra Bolognese e Ferrarese. 

Interrogatorio

Durante l'interrogatorio condotto dal giudice iberico Carmen Lamela Igor ha detto di essere in Spagna da settembre. L'udienza si è tenuta nel tribunale di Alcaniz, nella provincia di Teruel dove stati commessi gli omicidi. In videoconferenza lo ha interrogato il magistrato dell'Audiencia Nacional di Madrid, competente – come in Italia le Corti di Appello – per i mandati d'arresto europei come quello emesso nei confronti del killer di Budrio e Portomaggiore. Igor avrebbe aggiunto che da settembre in avanti, cioé da quando a suo dire si trova in Spagna, non ha lavorato. Gli investigatori ritengono che nell'ultimo mese sia stato tra Valencia e la zona dell'Aragona in cui è stato arrestato, un'area in cui sono stati segnalati diversi furti in casolari agricoli, di prosciutti o altri generi alimentari. La Guardia Civil stava cercando una banda di romeni, ma il responsabile potrebbe essere lo stesso Feher. Ora anche questi elementi saranno condivisi tra i carabinieri e le forze di polizia spagnole.

L'arresto

Secondo la ricostruzione ufficiale fornita dagli investigatori spagnoli ai carabinieri italiani, Igor è stato preso vivo perché era uscito di strada con il pick-up che aveva appena rubato ed è svenuto. Il serbo  è stato catturato  alcune ore dopo aver ucciso a El Ventorillo un allevatore e due agenti della Guardia Civil che stavano indagando su alcune rapine commesse nei giorni precedenti. Quando si era trovato di fronte i due agenti e si è visto braccato 'Igor' ha fatto fuoco e ha ucciso, come era successo in Italia con la guardia ecologica volontaria Valerio Verri, di pattuglia l'8 aprile nelle valli del Mezzano (Ferrara). Se non fosse svenuto, sono convinti gli investigatori, avrebbe continuato a lottare con le armi: aveva con sé due pistole e altre due le aveva rapinate agli agenti.