I 100 migranti arrivati a Rocca di Papa

Sono arrivati fra applausi e contestazioni i 100 migranti accolti nel centro “Mondo migliore”, in un clima perfettamente rispecchiante quello che ha accompagnato l'odissea della nave Diciotti durante le scorse settimane. Accolti con cartelli di benvenuto da parte di alcuni cittadini di Rocca di Papa mentre all'esterno della struttura si consumava la bagarre politica fra alcune fazioni opposte: i pullman, passando proprio al centro fra i due cordoni, ha udito militanti di estrame destra intonare il Canto degli italiani (con annessi saluti romani) da un lato, e ascoltato Bella ciao dall'altro, probabilmente inconsapevoli di quanto stesse accadendo, tanto da continuare a salutare la folla dai finestrini. Cittadini divisi dunque ma è anche vero che i 100 migranti, tutti molto giovani, resteranno lì per pochi giorni prima di essere trasferiti in altre diocesi.

Crestini: “Saranno trasferiti presto”

Comincia dunque una vita nuova per questo centinaio di persone, salvate dal mare e ora accolti provvisoriamente sui colli attorno alla Capitale, in attesa di iniziare il loro percorso di integrazione: “Siamo stati rassicurati – ha detto il sindaco di Rocca, Emanuele Crestini – dalla Cei e dalla Caritas che quegli ospiti saranno ricollocati in pochi giorni e che ci sono disponibilità ben superiori al numero necessario”. A ogni modo, l'arrivo dei 100 migranti verso la loro nuova vita ha incontrato un parere bifronte per gli abitanti della cittadina, con i due gruppi politici arrivati anche a fronteggiarsi intonando i propri cori, senza tuttavia arrivare fortunatamente a uno scontro.

Commozione e bagarre

Alcuni momenti di commozione al momento dell'ingresso dei ragazzi nella struttura hanno fatto da contraltare ai battibecchi all'esterno, conferendo sprazzi di umanità da parte degli italiani nei confronti di questi giovani migranti e della loro storia, ricordata poi durante l'accoglienza del fondatore di Auxilium. Gli altri naufraghi rimasti in Sicilia saranno presto trasferiti verso le nuove destinazioni, l'Irlanda e l'Albania, gli unici due Paesi (oltre alla Cei) ad aver dato la propria disponibilità ad accoglierli.