Giappone, 30 morti nell’esplosione del vulcano Ontake

Un’esplosione e poi un’ondata di zolfo, sassi e cenere hanno imbiancato il monte-vulcano Ontake nel Giappone, trasformando in un incubo l’escursione di 250 turisti. Le autorità locali riferiscono che 550 persone tra polizia locale e vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta per cercare i dispersi fino al pomeriggio, in cui hanno dovuto dare lo stop per le altissime esalazioni di zolfo. Stando al resoconto,  in seguito all’eruzione 30 persone hanno perso la vita ( in attesa di certificato medico legale perché trovati in stato di arresto cardio-respiratorio) , 80 i dispersi, 24 i feriti.  I sopravvissuti raccontano che tutto è accaduto in un attimo, prima il boato e un attimo dopo quel fumo era sopra di loro sotto forma di sassi, veloci come proiettili.

La cenere, infine, ha reso l’aria irrespirabile e ha ridotto al nulla la visibilità. Gli esperti fanno sapere che non era possibile prevedere quella che definiscono «un’esplosione idrovulcanica» dovuta all’alta pressione del vapore acqueo generato dal riscaldamento della falda per il calore del magma e che la zona è nota per queste improvvise eruzioni del vulcano, l’ultima registrata nel 2007. In questa stagione il paesaggio regala un gioco di luci e colori che sono attrattiva di molti turisti. Adesso questo splendido monte è sepolto da mezzo metro di cenere che si estende in un manto di 10.000 metri che rende difficili le operazioni di soccorso che non cesseranno, rassicura il premier Shinzo Abe, pronto a impegnare le forze militari nelle operazioni di salvataggio.