Genova, scontri al corteo antifascista

Genova come Bologna: scontri e violenze al corteo antifascista, organizzato come protesta per il comizio di CasaPound tenuto in Piazza Marsala. Come in Emilia, dove il presidio era stato indirizzato contro il comizio di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, il corteo degli antagonisti ha cercato si sfondare la zona cuscinetto posta dagli agenti di Polizia, in tenuta antisommossa, per cercare di raggiungere il luogo dove i rappresentanti del gruppo di estrema destra stavano parlando: da lì, la situazione è in parte degenerata con Forze dell'ordine e manifestanti che hanno ingaggiato scontri a colpi di manganelli e lanci di oggetti e fumogeni davanti alla Prefettura, in Via Roma. La Polizia è riuscita a respingere i manifestanti, isolando la piazza dove CasaPound stava tenendo il comizio dopo oltre mezz'ora di scontri.

Gli scontri

Una nuova giornata complicata per la città di Genova dove, già dall'alba, la Polizia aveva predisposto alcuni blocchi con grate e furgoni, a cominciare da Piazza Marsala, assumendo un aspetto esteriore simile a quanto si era visto nel 2001, quando il capoluogo ligure aveva ospitato il G8. Il corteo (convocato dalla Cgil assiede all'Anpi, Arci e altre importanti realtà dell'associazionismo) si è radunato nel pomeriggio in Piazza Corvetto, dove c'è stata una convergenza di quasi 5 mila persone al grido di “Genova antifascista”. Verso le 18, il gruppo di manifestanti è entrato in contatto con la Polizia cercando di incunearsi nell'unico varco fra le grate, presidiato però dagli agenti che, alle cariche, hanno risposto a colpi di manganello e con un lancio di fumogeni ad altezza d'uomo, riuscendo a respingere la pressione degli antagonisti andata avanti per quasi un'ora, con ripetuti tentativi, riportando i dimostranti indietro, verso il centro della piazza. Secondo quanto riferito dal quotidiano “Repubblica”, tra i feriti ci sarebbe anche uno dei loro cronisti, rimasto coinvolto negli scontri e colpito da alcuni agenti delle Forze dell'ordine, nonostante pare si fosse identificato come giornalista. A salvarlo, sarebbe stato un ispettore della Questura di Genova, suo personale conoscente. Il cronista è stato poi trasferito in ospedale.