Foggia: operazione “Madrepatria”, un sindaco ai domiciliari

Maxi-operazione del comando provinciale della Guardia di Finanza di Foggia che in queste ore sta portando a termine le indagini di “Madrepatria“. Sono 15 gli accusati dalla locale Procura che contesta agli indagati, a vario titolo, di gravi reati contro la Pubblica amministrazione, la “par condicio imprenditoriale”, la fede pubblica e il patrimonio. 

Gli indagati

Tra le tre persone arrestate, anche un sidnaco: Antonio Potenza di Apricena, il primo cittadino del paese foggiano è uno storico esponente di Forza Italia, passato con Lega nel 2018. Alle ultime elezioni ha vinto con  71,52% delle preferenze e per la terza volta nel piccolo comune in provincia di Foggia. In corsa nella lista “Uniti per Cambiare”, schiacciò l'avversario Michele Lacci, con la lista “Democraticamente”, fermo col 28,41% dei voti. Stando agli accertamenti dei finanzieri, tutte le 25 persone finite al centro dell’inchiesta – 12 tra pubblici ufficiali, imprenditori e professionisti sono stati colpiti da misure interdittive disposte dal gip del Tribunale di Foggia  – sono responsabili a vario titolo di gravi reati contro la pubblica amministrazione, la “par condicio imprenditoriale”, la fede pubblica e il patrimonio. 

Il precedente

La scors settimana l'autorità giudiziaria aveva colpito più a sud, per la precisione a Brindisi. Dove 33 persone sono indagate, a vario titolo, corruzione e abuso di ufficio. L'inchiesta penale che riguarda il comune di Brindisi è coordinata dal pubblico ministero Antonio Negro. Secondo l'accusa i reati sarebbero stati consumati in un arco di tempo compreso tra l'amministrazione Consales e l'amministrazione Carluccio, vale a dire tra il 2012 ed il 2017. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero diversi punti come il raccordo ferroviario per la zona industriale, il progetto Shuttle, l'appalto per la raccolta dei rifiuti, la redazione del Piano urbanistico generale e forse anche altre questioni ed appalti.