Favoreggiamento immigrazione clandestina: 7 arresti a Parma

Imilitari della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito stamani all'alba un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale della città emiliana, nei confronti di 7 persone accusate, a vario titolo, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Operazione “Pay & Stay”

Dalle indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma nell'ambito dell'operazione ribattezzata “Pay & Stay” sono emersi indizi di colpevolezza a carico di diversi soggetti impegnati a favorire la permanenza sul territorio dell'Unione Europea di persone prive dei requisiti richiesti. In particolare, si legge nel comunicato stampa, è stata riscontrata la predisposizione e la presentazione di documentazione fiscale fittizia a favore di cittadini extracomunitari che avevano necessità di convertire o di rinnovare il permesso di soggiorno. Oltre a questo, le persone arrestate avrebbe anche organizzato viaggi dall'Italia verso altri Paesi dell’Unione Europea di soggetti extracomunitari clandestini in Italia.

Operazione “Glauco 3”

A Palermo ieri si è concluso in appello – con 3 assoluzioni, cinque condanne confermate e undici pene ridotte – il processo “Glauco 3” in cui erano imputate quindici persone, tra etiopi ed eritrei, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria e falso. In primo grado avevano scelto il rito abbreviato. Fra gli imputati anche il collaboratore di giustizia Nouredin Atta Wehabrebi, che ha contribuito a svelare l’organizzazione a delinquere transnazionale che aveva come centrali operative Agrigento, Palermo e Roma. Per lui la corte d’Assise d’appello ha confermato la condanna di primo grado: 8 anni in continuazione. Assolti una donna e due uomini, pene ridotte per altre 8 persone, mentre la Corte ha confermato per le restanti tre la sentenza di primo grado, rispettivamente a Yared Afwerke (13 anni e 4 mesi), Gebremichael Araya Solomon (10 anni) e Yemane Berhe (sei anni). Lo scorso 10 gennaio a Ravenna la Polizia di Stato aveva condotto in carcere, sempre per il reato di immigrazione clandestina, un 53enne brasiliano. Nei suoi confronti sono state emesse più condanne, passate in giudicato, per violazione del Testo Unico dell’Immigrazione in relazione alle quali l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della repubblica di Ravenna ha conteggiato un cumulo di pene pari ad un anno e ventisette giorni di reclusione.Lo scorso 31 luglio a Roma altre 10 persone erano state arrestate (e altre tre con gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'opeazione, eseguita dalla Guardia di Finanza su richiesta della procura della Repubblica, ha visto coinvolti anche alcuni dipendenti dell'Anagrafe capitolina. L’indagine del Nucleo speciale Polizia valutaria delle Fiamme gialle aveva individuato un gruppo i cui componenti, nove persone originarie del Bangladesh, tre dipendenti pubblici della Capitale e altri due italiani, sono stati accusati a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, falso e favoreggiamento dell’immigrazione tramite la falsificazione di documenti, di certificati di residenza e di contratti d’affitto pagati in contanti o con ricariche di carte postepay.