FARMACISTA ARRESTATO, IL PADRE MEDICO SI SUICIDA: “MAGISTRATURA MIOPE”

Ha scritto su un biglietto “la magistratura miope a volte uccide” e si è suicidato gettandosi dal ponte Monumentale, nel centro di Genova. Protagonista della vicenda Francesco Menetto, un noto pediatra 65enne che ha deciso di farla finita dopo che il figlio, farmacista, è stato arrestato per una giro di farmaci antitumorali dalla procura di Monza. Il figlio, Marco Ballario Menetto, 35 anni, era finito agli arresti domiciliari il 2 aprile scorso insieme alla moglie Valentina Drago, e a tre ex dipendenti di un’azienda farmaceutica, risultata però estranea alla vicenda.

Anche la moglie del medico aveva deciso di suicidarsi insieme con il marito, ma ha esitato all’ultimo momento dopo aver visto l’uomo gettarsi ed è stata salvata in extremis dalla polizia, arrivata sul ponte dopo l’allarme lanciato da alcuni passanti. La donna è ora ricoverata in ospedale in stato di shock.

Con l’inchiesta “Pharma Connection” sono state 19 le persone arrestate con accuse che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione e riciclaggio, oltre al sequestro di beni mobili, immobili, titoli e conti correnti per 23 milioni e al sequestro di medicinali per circa 2.

Commenta il biglietto lasciato prima della morte anche il Procuratore Capo di Monza, Corrado Carnevali, che non ha nascosto sconforto e dispiacere per il suicidio del pediatra genovese: “Ormai dicono tutti così, non c’è altro da commentare”. Secca la replica del viceministro della Giustizia Enrico Costa: “Di fronte a questo tragico gesto spero che le parole riportate come pronunciate dal Procuratore, non siano state riportate in modo corretto, perché altrimenti sarebbero fuori luogo”.