Estorsione: indagati tre bengalesi

Indagati per estorsione tre fratelli originari del Bangladesh, titolari di due società che lavorano in subappalto all'interno della Fincantieri di Marghera, a Venezia. L'indagine, coordinata dal procuratore vicario di Venezia Adelchi d'Ippolito, è cominciata dopo una serie di denunce presentate ai carabinieri e alla guardia di finanza da alcuni dipendenti – anch'essi bengalesi – delle due aziende. Alle forze dell'ordine, gli operai avrebbero denunciato di essere stati costretti a lavorare anche fino a tredici ore al giorno con paghe bassissime, a volte di cinque euro l'ora, e a subire le intimidazioni dei titolari al fine di non fare rimostranze. 

Stipendio decurtato

Sempe secondo la denuncia, i tre imprenditori avrebbero anche preteso la restituzione di una parte degli stipendi mensili. Come riporta Ansa, gli operai si sarebbero così trovati costretti a dare indietro ai titolari dai 200 ai 300 euro mensili pur di non venire licenziati. Dopo la denuncia degli operai, è scattato il blitz delle forze dell'ordine che hanno effettuato perquisizioni nelle sedi delle due aziende, in un garage e negli uffici dei commercialisti con l'acquisizione dei rispettivi documenti contabili. Dalle prime informazioni, sarebbero già state riscontrate incongruenze tra i dati presenti nelle buste paga e le ore di lavoro effettivamente svolte. La documentazione è ora al vaglio dell'Ispettorato del Lavoro.