E’ morto “American gangster”

E'morto nella sua casa di Teaneck in New Jersey per cause naturali. Frank Lucas avrebbe compiuto 89 anni a settembre, da tempo era su una sedia a rotelle per un incidente d'auto. Lucas è stato uno dei personaggi di maggior spicco nella storia dei narcotrafficanti. La sua carriera criminale era iniziata, stando ai suoi stessi racconti, quando era ancora un ragazzino, dopo aver visto uccidere il cugino dodicenne per uno sguardo di troppo a una donna bianca.

La trama della pellicola cult

Il capo dei gangster Bumpy Johnson è appena deceduto e tra i malavitosi della zona infiamma la brama di potere. Concentrato sugli affari, Frank Lucas, storico collaboratore del boss nonché nuovo capo della cosca, organizza il gigantesco traffico della “Blue Magic”, la sostanza stupefacente che nel giro di poco tempo conquista il mercato clandestino nazionale. Mentre Frank si sposa e si dà al lusso sfrenato, alla polizia l'investigatore della narcotici Roberts – che nel frattempo studia per diventare avvocato – porta avanti le indagini a suo carico aiutato da una spia di fortuna grazie a cui riesce a intercettare un carico di droga nascosto all'interno di alcune bare. Dopo aver catturato la banda scatta la trappola per acciuffare Lucas che, una volta messo in gabbia, per ironia della sorte, sarà agevolato dai progressi universitari del suo stesso persecutore, i cuoi interessi non sono rivolti esclusivamente al suo arresto.

Collaboratore di giustizia

Originario del North Carolina, per sfuggire a un arresto, Frank Lucas andò a New York: qui, tra gli anni Sessanta e Settanta, si impose ad Harlem sottraendo alla mafia italiana il controllo della droga e andando a trattare direttamente con i produttori del “Triangolo d'oro” in Estremo Oriente. Risale a questo periodo l'episodio raccontato dal film, in cui Lucas è interpretato da Denzel Washington. Per sfuggire ai controlli della dogana, Lucas faceva nascondere i pani di droga nelle bare dei soldati americani morti in Vietnam. Un episodio che lui ha più volte smentito, anche se in un'intervista del 2000 al New York Magazine racconta dei suoi viaggi a Bangkok insieme a un falegname di fiducia che aveva il compito di riprodurre le bare ufficiali ricavando un sottofondo dove sistemare la droga: “Chi sarebbe mai andato a controllare una bara?”. Nel 1975, dopo un blitz nella casa in New Jersey, fu arrestato e condannato a 70 anni di carcere. Ma in prigione collaborò con la giustizia e fece arrestare decine di trafficanti: lui e la sua famiglia vennero inseriti nel programma di protezione per i testimoni, e nel 1981 fu scarcerato sulla parola. Arrestato di nuovo per traffico di stupefacenti nell'84, uscì definitivamente di prigione nel '91. Lucas, a detta dei giudici che l'hanno conosciuto, era una persona spietata e attirata da ogni tipo di eccesso. Oltre alla casa in New Jersey, aveva investito i profitti dei traffici in appartamenti a Miami e Los Angeles, e acquistato un ranch da migliaia di ettari in North Carolina per allevare Black Angus, la razza pregiata di bovini.