Disabile costretta a prostituirsi nella villa del piacere perverso

Una famiglia senza pietà, senza alcuno scrupolo. Nella provincia di Bari, cinque persone – tutte unite da un legame parentale – non si fermavano neanche davanti alla disabilità. In un idilliaco quadro della campagna pugliese, una villa da caloroso nido è divenuta la sede di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione. Tra le ragazze di ogni nazionalità, una era affetta da un grave disturbo della personalità; schiava degli aguzzini, vittima della sua malattia. L’interesse era unico: il denaro. Ogni logica svuotata di umana sensibilità di fronte alla volontà di raggiungere il proprio obiettivo: i soldi.

È stato il comando provinciale Carabinieri di Bari a mettere fine all’orrore che da mesi si perpetuava nella villa a Ruvo di Puglia (Ba) in contrada Calendano. Frutto delle indagini dei militari coordinati dalla procura di Trani è stata la scoperta di alcune foto delle ragazze in comportamenti succinti postate su alcuni siti che avevano la funzione di una vera e propria vetrina. Come carne al macello, come gli oggetti inanimati delle pagine di acquisto online era possibile scegliere, tramite il web, le ragazze da contattare per un appuntamento che si sarebbe in seguito svolto all’interno della villa di proprietà di uno degli arrestati, in un luogo isolato dagli occhi indiscreti della città.

Un business familiare in cui ogni membro aveva un ruolo ben distinto, ma gli indagati risultano tutti sotto accusa per organizzazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. L’organizzazione, stando agli accertamenti dei militari, era gestita da due fratelli pregiudicati di Corato – di 29 e 34 anni – ora chiusi in carcere. La moglie del maggiore dei due, da madre a matrigna, si occupava gelidamente di predisporre book fotografici delle ragazze ritratte nude e in pose provocanti. Ora, le è stato imposto l’obbligo di dimora. Agli arresti anche un uomo di 45 anni di Terlizzi che aveva, nell’organizzazione, il ruolo di guardiano della villa durante gli incontri tra le giovani donne e i vari clienti. Agli arresti domiciliari, invece, un quarantacinquenne di Modugno, nonché il proprietario della struttura stessa. La villa di incontri è attualmente sotto sequestro, ma nulla potrà cancellare l’orrore che può nascere dalla perversione di un’intera famiglia.

 

Le immagini utilizzate in forma anonima negli articoli sono in parte prese da internet allo scopo puramente descrittivo/divulgativo. Se riconosci la proprietà di una foto e non intendi concederne l’utilizzo o vuoi firmarla: invia una segnalazione a direttore@interris.it