Delitto di Piacenza, la confessione di Sebastiani

Si diradano quasi del tutto le nubi sul giallo di Piacenza, dove il corpo della 28enne Elisa Pomarelli è stata ritrovato nella giornata di ieri. Nelle ore successive, con la confessione dell'operaio Massimo Sebastiani (arrestato alcune ore prima), ne è stata appurata l'uccisione e l'occultamento del suo cadavere, per ragioni che il 45enne ha descritto derivate da un'ossessione. Lo ha detto agli inquirenti, al termine di ore di interrogatorio, rivelando di “aver fatto una stupidaggine” ma confermando in sostanza l'ipotesi degli investigatori, secondo i quali Sebastiani avrebbe agito d'impulso, senza premeditazione: “Tutto fa pensare che si sia trattato di un gesto d’impeto”, hanno detto il comandante dei carabinieri Michele Piras e la pm Chicca. Un delitto per motivi passionali forse ma su come questo sia stato consumato non c'è ancora nessuna certezza. Il tutto sarebbe avvenuto poco dopo l'uscita dall'osteria in cui i due avevano mangiato il 25 agosto scorso, vicino Carpaneto, probabilmente nei pressi di un pollaio vicino la casa dell'uomo, forse al termine di una discussione. Solo alcune ore dopo l'uomo avrebbe deciso di portare via il corpo di Elisa, per seppellirla in modo approssimativo fra terra e fogliame, in un punto impervio, dove la pianura piacentina discende in un fossato roccioso. Non sono certi, però, i movimenti fatti dai due ma per gli inquirenti, tra il pranzo e l'omicidio non sarebbe passato molto tempo. Forse una mezz'ora.

Un altro fermato

Per gli inquirenti, però, Sebastiani non avrebbe fatto tutto da solo per cercare di occultare l'orribile delitto. E' stato infatti arrestato Silvio Perazzi, padre della ex compagna dell'uomo, sospettato di aver aiutato il 45enne a nascondersi, così da sviare le ricerche andate avanti per giorni nelle campagne piacentine. Nei prossimi giorni, sul corpo della giovane donna verrà eseguita l'autopsia, per accertare quali circostanze abbiano provocato la sua morte.